Georgofili dieci anni dopo. Grande commozione per il conferimento del Fiorino d'oro alla memoria di Gabriele Chelazzi

Grande commozione stamani nel Salone dei Ducento in Palazzo Vecchio, per la consegna del fiorino d'oro della città di Firenze alla memoria di Gabriele Chelazzi, il magistrato fiorentino recentemente scomparso che ha coordinato le indagini sugli attentati mafiosi del '93. Durante la cerimonia è stato presentato "In nome del popolo italiano", volume che raccoglie gli scritti e gli interventi di Chelazzi sulla strage di via dei Georgofili, curato al giornalista Francesco Nocentini.Il sindaco Leonardo Domenici, il procuratore nazionale antimafia Piero Luigi Vigna, il sostituto procuratore Giuseppe Nicolosi e il giornalista Andrea Purgatori hanno ricordato la personalità e il lavoro di Chelazzi con grande partecipazione e intensità, in una sala gremita e coinvolta. Seduta il prima fila la famiglia di Chelazzi: la moglie Caterina, la figlia Francesca, il fratello, gli anziani genitori. Il sindaco ha letto la motivazione del conferimento del fiorino: "Magistrato di grande rigore morale e professionale, investigatore scrupoloso, ha coordinato le inchieste sulle stragi del 1993 riuscendo a far condannare gli esecutori e gli organizzatori di quella stagione di terrore. Fino agli ultimi giorni della sua vita ha continuato a operare con tenacia, competenza, sensibilità e passione civile sui risvolti più oscuri dell'indagine. Nella sua intensa attività di magistrato Chelazzi ha diretto alcune delle principali inchieste sul terrorismo, da quella su "Prima Linea" a quella sul comitato toscano delle "Brigate Rosse" fino all'indagine sulle "Brigate Rosse Partito Comunista Combattente", responsabili dell'uccisione di Lando Conti. In questo difficile lavoro, mantenendo sempre uno stretto legame con la città, ha profuso ogni energia, per servire lo Stato, a difesa della democrazia e delle libere istituzioni"."Gabriele sarebbe stato felice e orgoglioso di questo riconoscimento, era un fiorentino passionale che amava profondamente la sua città" ha detto la signora Caterina, che ha ricordato la grande passione del marito per la squadra viola e soprattutto il suo particolare, assoluto impegno nelle indagini sull'attentato dei Georgofili, che aveva così duramente colpito il cuore di Firenze e dei fiorentini. (ag)