Alla "Rodari" in mostra il Bambino Planetario

Una mostra per raccontare una originalissima esperienza educativa che rappresenta anche un percorso esemplare di integrazione e scambio fra scuola e territorio. Ne sono protagoniste le scuole dell'infanzia Ciari e Rodari (Circolo 1) che hanno messo a punto, in stretta cooperazione fra ragazzi, insegnanti e famiglie, un progetto dal nome suggestivo e vertiginoso: "Il Bambino Planetario".Fu Ernesto Balducci a coniare la definizione di Uomo Planetario, per tratteggiare l'umanità che sarebbe scaturita da un mondo finalmente in grado di interrompere il circuito dei conflitti tribali e delle appartenenze etniche. Un'umanità capace di percepirsi come un unico villaggio senza confini. Purtroppo la storia di questi anni è ancora dominata da violenza, guerra e intolleranza ed è sempre più evidente che si diventa ‘planetari' solo iniziando a ragionare, fin da bambini, in una dimensione totale, cercando di riannodare le separatezze esistenti dentro di noi (a cominciare da quella fra mente e corpo), fra noi e i nostri simili, fra il genere umano e la natura.Questo il senso dell'esperienza vissuta da questi ragazzi attraverso un intreccio di energie che ha coinvolto anche numerose realtà istituzionali e associative a livello circoscrizionale e cittadino (la Biblioteca Comunale Isolotto, le case del popolo di San Bartolo, San Quirico, Isolotto e Legnaia, il Comitato ‘Fermiamo la Guerra', il Social Forum di Firenze).Attraverso la mostra sarà possibile prendere visioni dei tanti materiali che sono stati realizzati, utilizzando una molteplicità di forme e di linguaggi espressivi.La mostra sarà inaugurata alla scuola Rodai (via Siena 30) il 26 maggio alle 17.(seg-red)