Meena, una biblioteca per il diritto all'istruzione e alla conoscenza delle donne afghane. Iniziative di raccolta fondi per il progetto
Una biblioteca per le donne, perché le donne private di ogni diritto comincino a riappropriarsi di quello all'istruzione, non a caso uno dei primi ad essere negati dal fondamentalismo dei talebani. In un quartiere di Islamabad (Pakistan) ad alta concentrazione di profughi afghani nascerà la biblioteca Meena che rappresenterà un sostegno importante per le attività di Rawa, l'associazione rivoluzionaria delle donne dell'Afghanistan. L'obiettivo del progetto, sostenuto dall'assessorato alla pubblica istruzione, dal Quartiere 3 e dal Comitato fiorentino di sostegno a Rawa, è quello di promuovere la cultura e l'informazione nella comunità afghana dando ai rifugiati la possibilità di accedere gratuitamente agli strumenti di conoscenza della propria cultura. I circa 200mila rifugiati afghani presenti in Pakistan, infatti, non hanno possibilità di accesso ai servizi locali pakistani sia per motivi economici e sia per diversità di lingua (la lingua ufficiale del Pakistan è l'urdu)."E' un progetto importante che serve a dare uno strumento fondamentale per l'alfabetizzazione delle donne che ancora sono oggetto di una pesante discriminazione politica e sociale ha detto l'assessore alla Pubblica istruzione, Daniela Lastri - . La città ha già incontrato questa realtà grazie alla mostra realizzata dall'associazione "Testarda" all'Istituto degli Innocenti, con questo progetto continueremo a lavorare perché si sviluppi una sempre maggiore sensibilità da parte della città e delle nostre scuole".Proprio nella zona di Islamabad Rawa opera attivamente soprattutto in campo scolastico e medico: gestisce un orfanotrofio, vari corsi di alfabetizzazione per ragazze e donne, due scuole, il Malalai Hospital. Il progetto di Meena vuole dare un supporto concreto mettendo a disposizione un patrimonio di libri e documenti per contribuire alla formazione culturale di studenti, docenti e personale ospedaliero.Il rapporto tra Firenze e Rawa ha preso avvio l'anno scorso con la presentazione nella biblioteca di quartiere di Villa Bandini del libro "Zoia, la mia storia" scritto proprio da una militante di Rawa e poi vincitore del Premio Viareggio (sezione diritti umani). Da questo primo incontro con la realtà delle donne afghane è iniziata la collaborazione tra il Quartiere 3, l'assessorato alla Pubblica istruzione del Comune, il Comitato fiorentino di sostegno a Rawa (presso circolo Arci Isolotto, tel. e fax 055-780070) a cui si sono aggiunti il Cospe (Cooperazione per lo sviluppo dei paesi emergenti, www.cospe.it), il Quartiere 4, Controradio, il Comune di Lastra a Signa. Ora tutte queste realtà stanno lavorando insieme per creare uno spazio di incontro e di conoscenza per le donne e per tutti i profughi afghani in Pakistan."Faremo diventare questa idea un progetto concreto ha detto la presidente del Quartiere 3, Lucia Matteuzzi cercando di allargare la partecipazione dei cittadini e di trovare risorse". "Sono stata a Kabul a marzo e lì i corsi di alfabetizzazione sono ancora clandestini, c'è una persecuzione perchè i fondamentalisti sono tuttora al potere ha spiegato Debora Picchi, rappresentante del Comitato fiorentino di sostegno a Rawa - . Volevamo iniziare proprio dall'Afghanistan con queste attività pubbliche, ma non è ancora possibile. L'idea è che in futuro si possano trasportare queste esperienze anche a Kabul". Silvia Ricchieri del Cospe ha sottolineato che "se non si includono le donne nella società, qualsiasi processo democratico o di sviluppo economico è destinato ad essere oggetto di ricatti e fondamentalismo".La realizzazione della biblioteca costa circa 80.000 euro, una parte sono stati già raccolti con le iniziative del Comitato fiorentino per Rawa, il resto sarà raccolto con una serie di manifestazioni collegate al progetto. Il primo appuntamento è il 16 maggio (ore 21, circolo Arci Isolotto, via Maccari 104) quando verrà presentato il libro fotografico a cura di Pia Ranzato "Afghanistan conteso". Seguirà la proiezione del video documentario girato da Pia Ranzato fra i profughi afghani in Pakistan e intitolato "Il sogno del ritorno". Il 20 maggio invece (ore 21, Circolo Vie Nuove, viale Giannotti) ci sarà un incontro-dibattito con testimonianze delle donne di Rawa su "Afghanistan dimenticato".Le offerte possono essere raccolte presso la Banca Popolare Etica (piazzetta Forzaté 2, 35127, Padova) C.C.B. n. 511180 intestato a "Emergenza Afghanistan", ABI 05018 CAB 12100.La biblioteca sarà informatizzata, fornita di libri in lingua persiana (lingua ufficiale dell'Afghanistan), in pashto (il dialetto più diffuso in Afghanistan) e in lingua inglese, di una sezione videoteca e di una raccolta di Cd. Sarà inoltre dotata di uno spazio in cui sarà possibile consultare libri, proiettare film, accedere ad Internet, organizzare attività culturali. (vp)