Blocchi dei non catalizzati di febbraio-marzo, relazione di Bugliani in Consiglio comunale. "Effetto ambientale significativo, nuove proposte per l'autunno"

"Il divieto di circolazione per gli autoveicoli e i ciclomotori non catalizzati, realizzato nei mesi di febbraio e marzo ha dato risultati soddisfacenti e fornisce ottime indicazioni per i nuovi provvedimenti da prendere per il prossimo autunno". Lo ha annunciato nella sua relazione di oggi in Consiglio comunale l'assessore all'ambiente e alla mobilità Vincenzo Bugliani. "Il divieto di circolazione ha prodotto modesti risultati sulla riduzione di traffico, mentre l'effetto ambientale è stato significativo" spiega Bugliani. I dati dell'Arpat confermano l'incidenza positiva avuta sulla qualità dell'aria dal provvedimento di divieto di circolazione che due volte la settimana, il mercoledì e il giovedì, ha tenuto ferme le auto a benzina non catalizzate e a gasolio non "ecodiesel", immatricolate fino al 1992 e i motorini non catalizzati ante 1999.L'Arpat non ha preso in considerazione gli effetti del blocco sull'inquinante Pm10, infatti "la valutazione è possibile e significativa solo per l'inquinante più caratteristico e specifico del traffico, il monossido di carbonio". Non è possibile valutare l'effetto per altri inquinanti come, in particolare, le polveri Pm10 perché tali inquinanti hanno origine anche da altre sorgenti diverse dal traffico e sono caratterizzati da elevata persistenza.Arpat ha confrontato le riduzioni di traffico e di concentrazione di CO ottenute con provvedimento di circolazione a targhe alterne, adottato nell'inverno 2001-2002, e con il divieto odierno in cui le restrizioni sono state adottate sulla base della vetustà dei veicoli. "La riduzione di traffico ottenuta con circolazione a targhe alterne è stata nell'ordine del 10% a cui ha corrisposto una riduzione di CO nell'ordine del 7-8% - ha detto Bugliani - . Con il provvedimento di restrizione per veicoli non catalizzati si è ottenuta una riduzione di traffico di solo il 3% ma una riduzione di CO circa 7-9% ovvero amplificata di un fattore circa 3 rispetto a quella di traffico". Sono poi risultati incrementi di traffico nelle ore precedenti e successive a quelle di restrizione (dalle ore 7 alle 9 e dalle 17 alle 20), attribuibili a fenomeni di "differimento", che hanno determinato l'incremento delle concentrazioni medie di CO appunto nelle ore precedenti e successive il divieto."E' quindi largamente condivisibile il giudizio conclusivo di Arpat riguardo la maggiore efficacia di questo provvedimento che seleziona la tipologia di veicoli da assoggettare a restrizioni in base alle caratteristiche emissive – ha ribadito Bugliani - . Pertanto si deve intendere che il divieto di circolazione per gli autoveicoli e i ciclomotori più vecchi, era finalizzato alla riduzione dell'emissione complessiva di inquinanti e, in particolare, all'avvio di una strategia di accelerazione del rinnovo del parco veicolare circolante in vista dei limiti più severi posti dalla Ue già per il 2005 alle concentrazioni degli inquinanti in atmosfera".L'ordinanza adottata dall'Amministrazione ha segnato anche il primo passo in direzione della totale dismissione dei veicoli più inquinanti.L'assessore Bugliani ha poi annunciato le ‘mosse' per il futuro nella lotta all'inquinamento. "Per raggiungere questi obiettivi sono quindi indispensabili, a partire dal prossimo ottobre – ha annunciato Bugliani - misure progressive di limitazione ai mezzi più inquinanti, compresi i veicoli commerciali più vecchi, con provvedimenti concordati e realizzati con gli altri comuni dell'area metropolitana, con la Provincia e la Regione, con estensione della fascia oraria e del numero di giorni alla settimana". Si tratta di un'ipotesi tecnica, una sorta di simulazione per stabilire il percorso che porti nel 2005 al rispetto di parametri europei, e non ancora discussa in giunta. E' una decisione da stabilire anche in sede di concertazione istituzionale per arrivare a provvedimenti validi per l'area metropolitana e se è possibile per l'intera regione. Le nuove misure saranno oggetto di concertazione anche con le categorie economiche. "Il Comune farà da stimolo per la Regione per il cambiamento della normativa vigente - ha spiegato Bugliani – in modo da poter superare i blocchi del traffico e le targhe alterne per l'emergenza".Secondo il piano di lavoro elaborato dall'organo tecnico del Comune il numero di giorni in cui non potranno circolare i mezzi non catalitici e i vecchi diesel saliranno da due a tre dall'autunno 2003, diventeranno cinque nel 2004, per coprire tutta la settimana nel 2005.L'ipotesi interesserebbe, appunto, le autovetture non catalitiche a benzina, i vecchi diesel ante '93, i motorini non catalizzati ante 1999, gli autocarri merci benzina o diesel inferiori o uguali a 75 quintali, che non potrebbero circolare dal 1° ottobre 2003 dal martedì al giovedì con orari differenziati (8-19 le auto, 9-17 gli altri).Dal 1° ottobre 2004 la limitazione potrebbe estendersi dal lunedì al venerdì fino a diventare totale dal 1° ottobre 2005 così come prevedono le norme europee anche per i più vecchi autobus del trasporto pubblico.Infine Bugliani ha ricordato l'impegno della Polizia Municipale nel provvedimento di febbraio-marzo: il numero del personale impiegato nei controlli è stato quello standard per i giorni di blocco e nei 16 giorni di blocco sono stati controllati 7.699 veicoli (di cui 990 ciclomotori) e rilevate 448 infrazioni all'ordinanza (di cui 90 ciclomotori e 358 autoveicoli. (vp)