Via Montebello, Bugliani: "Capisco il disagio dei cittadini, ma non è una camera a gas"
"Capisco le proteste e il disagio dei cittadini, abituati ad una zona dove il traffico non costituiva un problema. Ma credo che chi parla di camera a gas sbagli: abbiamo monitorato il traffico nella zona di via Montebello e la situazione non è tale da giustificare tanto allarmismo. Comunque, ribadisco che si tratta di una situazione non definitiva. Stiamo studiando le soluzioni alternative, valutando anche il parziale ripristino della ztl; mentre più a lungo termine potrà esserci l'auspicato trasferimento della sede consolare in un luogo più adeguato". L'assessore alla Mobilità Vincenzo Bugliani interviene, dopo quanto affermato in questi giorni dai rappresentanti del comitato cittadino di via Montebello, nato dopo la pedonalizzazione delle strade intorno al consolato americano per motivi di sicurezza. "La soluzione ideale sarebbe stata quella di riaprire il traffico su una sola corsia di marcia, così come il Comune aveva proposto fin dalle prime riunioni e come richiesto anche da alcuni consiglieri comunali precisa Bugliani Purtroppo i tecnici della sicurezza la considerano una soluzione impraticabile". "Nel frattempo, i nostri uffici hanno misurato i passaggi dei veicoli con le spire sotto l'asfalto spiega ancora l'assessore - Sono 300 nelle cosiddette ore di morbida' e 450 nelle ore di punta, tra le 8 e le 10 di mattina. Si tratta di flussi di traffico che si trovano in molte strade fiorentine cosiddette secondarie. Per esempio in via Baccio Bandinelli, che rappresenta un termine di paragone plausibile per via Montebello, circolano circa 700 veicoli all'ora. So che questo non consolerà più di tanto il comitato, ma è bene avere anche una valutazione comparativa della situazione. Voglio aggiungere anche che, rispetto ai primi tempi del nuovo provvedimento, molti automobilisti ormai preferiscono seguire altri percorsi alternativi".Come si ricorderà, la chiusura al traffico delle strade intorno al consolato Usa fu decisa in gennaio, su espressa richiesta delle autorità americane. Da allora il sindaco Domenici ha incontrato due volte l'ambasciatore americano in Italia, per cercare soluzioni alternative alla totale pedonalizzazione; misura che però i tecnici della sicurezza hanno sempre ritenuto assolutamente indispensabile. Nel marzo scorso il sindaco affrontò l'argomento anche in consiglio comunale. "Non comprendo fino in fondo perché da parte delle autorità statunitensi non sia stata accolta la proposta di riaprire il traffico su una sola corsia spiegò in quell'occasione - Penso però che non sia possibile da parte nostra adottare un provvedimento unilaterale, dopo il parere negativo degli esperti della sicurezza del dipartimento di Stato americano, anche tenendo conto del particolare momento che stiamo attraversando". Il sindaco ribadì anche che il provvedimento non era stato adottato alla luce di fatti o prove specifiche per possibili rischi, ma come misura applicativa di un indirizzo generale a tutela della sicurezza delle sedi diplomatiche statunitensi. "Il dipartimento di stato Usa disse ancora ha già chiuso in passato il Italia diverse di queste sedi, per esempio Venezia. Ho la sensazione che il problema per Firenze sia non legato esclusivamente a problemi di sicurezza, ma in parte anche alla pressione da parte di Washington per ridimensionare le presenze all'estero. La stessa commissione consiliare che si è occupata del problema ha riconosciuto l'importanza di mantenere a Firenze la sede del consolato. Io sono convinto della necessità di preservare questa presenza nella nostra città, e credo che le soluzioni da adottare debbano tenere conto anche di questo aspetto". (ag)