Grande successo per l'incontro su "I servizi socio sanitari a Firenze". L'assessore Cioni rilancia il contributo per gli anziani

La sala del Convitto della Calza gremita, rappresentanti delle istituzioni fiorentine, del mondo della sanità e dell'associazionismo, ma anche tanti cittadini. Ha riscosso un grande successo il secondo incontro su "I servizi socio sanitari a Firenze" organizzato dall'assessore alle politiche sociosanitarie Graziano Cioni. L'appuntamento è stato l'occasione per un utile confronto tra le istituzioni fiorentine che si occupano del sostegno alle persone in termini di salute, di protezione sociale, di benessere e la cittadinanza, le associazioni, gli operatori e per condividere la situazione e capire le prospettive. Ma è stata anche l'occasione per l'assessore Cioni di rilanciare la proposta di un fondo di solidarietà per la cronicità, gli anziani e i disabili. "A fronte di un aumento dei bisogni dei cittadini le risorse non sono sufficienti. L'integrazione dei servizi socio-sanitari previsti dalla Società della Salute è una risposta a questo problema ma da sola non è sufficiente. Se vogliamo mantenere una sanità pubblica, ispirata ai valori dell'universalità delle prestazioni, ed essere capaci di affrontare le prossime emergenze, come quella degli anziani o dei disabili, dobbiamo trovare le risorse". Ecco che quindi torna in primo piano il fondo di solidarietà. "Credo che se chiediamo ai cittadini toscani di dare un contributo finalizzato alla cura degli anziani e dei disabili la risposta non possa che essere positiva".Pronta la risposta dell'assessore regionale alla sanità Enrico Rossi, presente insieme al vicepresidente della giunta regionale Angelo Passaleva. Dopo aver espresso le sue preoccupazioni sul finanziamento del sistema sanitario in assenza delle risorse promesse dal governo e mai arrivate (anzi da Roma sono arrivati soltanto nuovi tagli), l'assessore Rossi ha aperto le porte all'introduzione di un contributo finalizzato. "Abbiamo iniziato una discussione in giunta sulla possibilità di introdurre una forma di contribuzione da parte dei cittadini al sistema sanitario pubblico. Non si tratterebbe di una generica tassa in più ma di un contributo con un obiettivo chiaro e che sarebbe gestito in modo trasparente in modo da garantire ai cittadini che i loro soldi non vengano utilizzati per altri scopi".L'incontro è stato aperto dall'intervento del sindaco Leonardo Domenici che, dopo aver sottolineato gli sforzi fatti dall'Amministrazione per mantenere il livello dei servizi sociali anche in presenza dei tagli apportati dal governo, ha ribadito la sua preoccupazione per la questione delle risorse. "L'ultima legge finanziaria ha ridotto i trasferimenti ai comuni e con la prossima la situazione non cambierà: sappiamo già che ci sarà un ulteriore taglio del 3%. Tutto questo non potrà non avere ripercussioni sui servizi sociosanitari che per il 70% sono gestiti dal sistema delle autonomie locali. Comunque – ha aggiunto il sindaco – il mantenimento dei servizi sociali è e rimarrà una delle priorità dell'Amministrazione". Una intenzione dimostrata nei fatti: negli ultimi tre anni il Comune di Firenze ha incrementato del 10% le risorse destinate alla spesa sociale arrivando, nel bilancio 2003, a 200 miliardi di vecchie lire (pari al 19% dell'intera manovra). A Firenze la spesa sociale pro capite è doppia rispetto alla media regionale, già alta rispetto a quella di altre realtà italiane. Da segnalare l'intervento del direttore generale dell'Azienda sanitaria fiorentina Paolo Menichetti che, anche a nome degli altri direttori generali dell'Azienda ospedaliera di Careggi Andrea Des Dedorides e del Meyer Franco Riboldi, ha illustrato i dati della sanità fiorentina (reperibili sul sito dell'Asl www.asf.toscana.it). (mf)