«Il governo cubano rispetti i diritti umani e abolisca la pena di morte»: risoluzione del presidente della commissione pace Lorenzo Marzullo
Una risoluzione «per chiedere al governo cubano il rispetto dei diritti umani e l'abolizione della pena di morte» è stata presentata dal presidente della commissione per la pace e la solidarietà internazionale Lorenzo Marzullo.«La campagna per l'abolizione della pena di morte in tutti i paesi del mondo - scrive Marzullo - va sostenuta come principio generale di civiltà giuridica e morale. Il rispetto assoluto delle garanzie dell'imputato, della difesa e del contraddittorio nell'ambito del processo penale è principio altrettanto sacro ed inviolabile in qualunque parte del mondo. I principi di democrazia sono ovunque da sostenere, così come il rispetto dei diritti umani deve rappresentare in ogni parte del mondo principio inviolabile».«Nella repubblica cubana - prosegue la risoluzione - si sono registrati i primi effetti positivi, nonostante un embargo illegale di anni unilateralmente proclamato dagli Stati Uniti e non avallato dalle Nazioni Unite, che hanno incontestabilmente ridotto la mortalità infantile ai livelli più bassi del mondo, l'analfabetismo attraverso un sistema scolastico e culturale che è il più avanzato di tutto il continente Sud-Americano ed una organizzazione del sistema sanitario e sociale altamente efficiente debellando fenomeni come la fame e la povertà che sono endemici nei paesi del Sud-America».«Tali risultati - ha sottolineato Marzullo - non giustificano però il ricorso alla repressione del dissenso interno (se espresso in forme pacifiche), gli arresti arbitrari ed il ricorso alla condanna a morte che comunque e dovunque è sempre inaccettabile. La cancellazione della pena capitale dagli ordinamenti giuridici di tutti gli stati si inserisce proprio nella nobile battaglia di civiltà per l'affermazione dei diritti dell'uomo. Firenze, proprio come "città operatrice di pace", nella sua cultura e tradizione ha sempre sostenuto il rispetto dei diritti umani, il dialogo ed il confronto fra le nazioni come principi irrinunciabili ed imprescindibili per una giusta e civile convivenza fra i popoli e perciò deplora e condanna la decisione delle pene capitali eseguite a Cuba».La risoluzione invita il sindaco farsi portavoce presso il governo «affinché sostenga in ogni sede internazionale l'immediata moratoria della pena di morte in ogni paese», «affinché sostenga in ogni sede internazionale l'immediata revoca dell'embargo verso Cuba, illegale ed ingiustificato dal punto di vista del diritto internazionale, per mantenere i già intensi rapporti economici, culturali, civili tra Italia e Cuba favorendo attraverso tali mezzi un effettivo ed autonomo processo democratico in quel paese»,«affinché chieda alle autorità legittime della repubblica cubana un atto di clemenza nei confronti di coloro che sono stati recentemente condannati a pene durissime». (fn)Questo il testo della risoluzione:Oggetto: Per chiedere al Governo Cubano il rispetto dei Diritti Umani e l'abolizione della pena di morte.IL CONSIGLIO COMUNALEConsiderato che la campagna per l'abolizione della pena di morte in tutti i paesi del mondo va sostenuta come principio generale di civiltà giuridica e morale;Considerato che il rispetto assoluto delle garanzie dell'imputato, della difesa e del contraddittorio nell'ambito del processo penale è principio altrettanto sacro ed inviolabile in qualunque parte del mondo;Ritenuto che i principi di democrazia sono ovunque da sostenere, così come il rispetto dei diritti umani deve rappresentare in ogni parte del mondo principio inviolabile;Ritenuto che nella Repubblica Cubana, si sono registrati i primi effetti positivi, (nonostante un embargo illegale di anni unilateralmente proclamato dagli Stati Uniti) che hanno incontestabilmente ridotto la mortalità infantile ai livelli più bassi del mondo, l'analfabetismo attraverso un sistema scolastico e culturale che è il più avanzato di tutto il continente Sud-Americano ed una organizzazione del sistema sanitario e sociale altamente efficiente debellando fenomeni come la fame e la povertà che sono endemici nei paesi del Sud-America;Ritenuto altresì che tali risultati non giustificano il ricorso alla repressione del dissenso interno (se espresso in forme pacifiche), gli arresti arbitrari ed il ricorso alla condanna a morte che comunque e dovunque è sempre inaccettabile e che la cancellazione della pena capitale dagli ordinamenti giuridici di tutti gli stati si inserisce proprio nella nobile battaglia di civiltà per l'affermazione dei diritti dell'uomo;Ritenuto che Firenze proprio come Città operatrice di Pace, nella sua cultura e tradizione ha sempre sostenuto il rispetto dei diritti umani, il dialogo ed il confronto fra le nazioni come principi irrinunciabili ed imprescindibili per una giusta e civile convivenza fra i popoli e perciò deplora e condanna la decisione delle pene capitali eseguite a Cuba;INVITA IL SINDACO- a farsi portavoce presso il Governo:1 affinchè sostenga in ogni sede internazionale l'immediata moratoria della pena di morte in ogni paese.- 2) affinché sostenga in ogni sede internazionale l'immediata revoca dell'embargo verso Cuba, illegale ed ingiustificato dal punto di vista del diritto internazionale, al fine di mantenere i già intensi rapporti economici, culturali, civili tra Italia e Cuba favorendo attraverso tali mezzi un effettivo ed autonomo processo democratico in quel Paese.- 3) affinché infine chieda alle autorità legittime della Repubblica Cubana un atto di clemenza nei confronti di coloro che sono stati recentemente condannati a pene durissime.