Festa dell'Europa: premiata la vetrina "più europea". In distribuzione il cd-rom "La giovine Europa"

"L'Europa si costruisce dal basso, proprio a partire dalle città": lo ha detto l'assessore alle politiche comunitarie Simone Tani presentando nella Sala degli Specchi di Palazzo Vivarelli Colonna le iniziative della Festa dell'Europa che si tiene oggi.Durante l'incontro si è svolta la premiazione del concorso "La Vetrina più Europea", organizzato dal Comune in collaborazione con la Confesercenti. Il concorso è stato vinto da Patrizio Cosi, della pasticceria Cosi, che ha ricevuto una targa in ricordo dell'iniziativa.E' stato anche presentato il nuovo cd-rom "La giovine Europa", disponibile presso l'InfoPoint Europa e presso i punti informagiovani del Comune di Firenze. Il cd-rom si sfoglia come un sito web e cerca di fare il punto con semplicità e con un linguaggio pensato per i giovani sull'istruzione, la mobilità e il lavoro.L'assessore Tani ha fra l'altro letto il messaggio che Romano Prodi, presidente della Commissione Europea, ha mandato oggi a tutti i cittadini europei. (vp)Palazzo Vecchio, 9 maggio 2003In allegato il messaggio di Romano ProdiIl 9 maggio 1950 un grande europeo, Robert Schuman, pronunciava la dichiarazione che festeggiamo oggi.Quella dichiarazione ha dato il via al lungo viaggio verso l'Europa unita.Un'Europa costruita sulla pace e sulla solidarietà, sulla democrazia e sullo Stato di diritto.Un'Europa tesa alla ricerca dell'unità di intenti e di azioni comuni.La ‘dichiarazione Schuman' è l'atto di nascita della prima Comunità.Mettendo in comune la produzione di carbone e di acciaio si è realizzata la prima "fusione di interessi" di cui parla la dichiarazione.Quella prima iniziativa concreta ha creato così la "solidarietà di fatto" invocata da Schuman e ha messo fine al "contrasto secolare" che aveva provocato tante guerre.Essa ha spianato alla strada per una comunità di valori e di interessi condivisi.Il 9 maggio è quindi per noi il giorno dell'orgoglio.Lungo il percorso abbiamo trovato altri compagni di viaggio.I sei paesi originari sono diventati via via nove, poi dieci, poi dodici e ora siamo in quindici.E il mese scorso dieci nuovi paesi hanno firmato il Trattato per entrare nella nostra Unione.Dal 1950 ne abbiamo fatta di strada!Abbiamo messo in comune la nostra sovranità in molti campi e, grazie a questo, oggi siamo tutti più forti.Abbiamo il Mercato unico, una sola moneta, una politica commerciale comune e presto avremo un cielo unico europeo.Abbiamo fatto grandi progressi verso l'unità in molti altri campi.Questi successi pratici sono essenziali.Robert Schuman ha detto "L'Europa non potrà farsi un una sola volta, né sarà costruita tutta insieme".Egli credeva che i progressi politici sarebbero scaturiti dalle realizzazioni concrete.E aveva ragione.L'Europa sognata da Robert Schuman era molto più grande dei sei Stati fondatori.Per anni abbiamo parlato di un'Europa lontana dalla realtà.Un'Europa che comprendeva solo una parte del continente.Grazie all'attuale processo di unificazione, la divisione dell'Europa in due blocchi appartiene ormai al passato.Certo, esistono ancora delle divisioni, ma scompariranno poco a poco.Abbiamo aperto la porta ai Balcani.Sono profondamente convinto che il processo di unificazione europea sarà completo solo quando tutti i paesi dei Balcani entreranno nell'Unione.Sono certo anche che l'Europa allargata deve istituire relazioni speciali con tutti i suoi vicini, dalla Russia ai paesi del Mediterraneo.L'Europa sta prendendo forma dal punto di vista geografico.Ora, essa deve prendere alcune decisioni di fondo sulla sua struttura e soprattutto su ciò che vuole essere.L'Europa deve prendere forma anche dal punto di vista politico.Ma la strada verso l'unità politica è difficile.Quindi, il 9 maggio è per noi anche la giornata dell'umiltà. Perché dobbiamo ancora decidere ciò che vogliamo essere veramente, dobbiamo ancora decidere ciò che vogliamo davvero fare insieme e come farlo.È il momento delle scelte. Molte questioni politiche e istituzionali restano ancora aperte.Dobbiamo moltiplicare gli sforzi per garantire che l'Europa di domani sia effettivamente più democratica, più efficiente e più semplice.Ho paragonato il progetto europeo a un viaggio. Lungo la strada si trovano tappe, ostacoli e deviazioni.Ora ci troviamo a un bivio: siamo di fronte a una scelta difficile e delicata.Dobbiamo fare tesoro delle lezioni apprese in 50 anni di integrazione e nei recenti eventi internazionali. Dobbiamo fare la scelta migliore per i popoli e per gli Stati d'Europa.Se l'Europa cessa di ricercare l'unità rinunciando alla sua dimensione politica, essa andrà alla deriva.Oggi abbiamo un'occasione unica.La Convenzione europea sta elaborando una Costituzione per l'Europa del futuro.Non dobbiamo sprecarla.La Convenzione non può fallire; con essa dobbiamo fare un passo avanti, non un passo indietro.La Costituzione che ci presenterà dovrà essere buona per tutti: sia per i paesi piccoli che per quelli grandi.La nuova Costituzione deve fondare l'Unione sull'equilibrio, sulla comprensione reciproca e su obiettivi chiari e comuni.Essa deve dar vita a un sistema nuovo che conservi il meglio di quello attuale; un sistema che sia capace di evolversi e di adattarsi ai nuovi fatti politici e alle nuove sfide.L'Unione europea è un organismo senza uguali in quanto è l'unica democrazia sovranazionale.Ma non abbiamo ancora finito di costruirla. Non siamo arrivati al termine del viaggio.La storia dell'Europa ci indica la strada verso il futuro.Essa ci ha dato gli anticorpi necessari per debellare i mali del passato.Ora non dobbiamo gettare al vento il metodo che ci ha condotti fin qui.Non possiamo smettere ora di cercare l'unità nella democrazia.Un saluto caloroso per la Festa dell'Europa.