Agostini (DS): «Nel mondo, come anche a Cuba, con la repressione non si costruirà un futuro di diritti»
«Con la repressione non si costruisce il futuro». Questo il commento della consigliera dei DS Susanna Agostini su quanto avvenuto a Cuba in queste ultime settimane.«A Cuba si sono susseguite condanne a morte, arresti e incarcerazioni - ha aggiunto l'Agostini - sono ormai quasi un centinaio i giornalisti indipendenti, gli attivisti dei diritti umani, gli esponenti della dissidenza democratica e non violenta, ad essere stati rinchiusi nelle carceri cubane, senza alcuna accusa a carico e senza nessuna garanzia di poter essere difesi da avvocati minimamente indipendenti dal potere».«I massimi esponenti del governo cubano - ha ricordato la consigliera diessina - difendono il loro operato dicendo che l'obiettivo è quello di reprimere le iniziative dei dirigenti dell'"Ufficio d'interessi USA" nell'isola, e le dure condanne inflitte dai tribunali statunitensi a cinque diplomatici cubani. Se anche così fosse, sarebbe quantomeno discutibile una ritorsione che, anziché dirigersi verso i rappresentanti statunitensi a Cuba, si abbatte su decine e decine di propri concittadini, la cui unica colpa è quella di avere opinioni diverse da quelle ufficiali del governo».«I Democratici di Sinistra - ha concluso l'Agostini - hanno già fermamente e pubblicamente condannato, nei giorni scorsi, le misure repressive messe in atto dal governo cubano. Noi vogliamo una piena ed effettiva democratizzazione di questo paese così come condanniamo fermamente tutte le politiche di embargo economico decise dagli USA nei confronti dell'isola. In effetti pensiamo che, come ci dicono molti democratici cubani, devono finire "i due embarghi": quello economico, degli Stati Uniti contro Cuba, e quello democratico, del regime autoritario contro il popolo cubano». (fn)