Sgherri (Rifondazione): «Sulla futura gestione del parco delle Cascine consiglio comunale straordinario e ampia consultazione della città»
«Sulla futura gestione del parco delle Cascine consiglio comunale straordinario e ampia consultazione della città». E' quanto propone la capogruppo di Rifondazione Comunista Monica Sgherri.«Il parco - ha rilevato la Sgherri - costituisce un patrimonio di inestimabile valore ambientale e culturale per la città. Un apposito ordine del giorno, approvato il 31 marzo scorso, invita il Comune a subordinare qualsiasi atto istruttorio in merito alla realizzazione di un soggetto gestore per il parco delle Cascine ad un approfondito dibattito da tenersi nell'assemblea di Palazzo Vecchio. In discussione non è la necessità di riqualificare la gestione perché basta riunificate tutte le competenze sotto una unica direzione. Ben diverso, però, è ipotizzare nuovi modelli gestionali con l'ingresso e la partecipazione dei privati, come le società per azioni, perché questo significherebbe stravolgere natura e finalità di questo importante patrimonio trasformandolo in attività a reddito per aumentare un modo speculare le entrate. E tutti sappiamo cosa sono i parchi-divertimenti realizzati in altre città dove puoi andare ma dove paghi tutto».«Se un privato entra e investe non lo fa mosso da spirito di beneficenza - ha aggiunto la capogruppo di Rifondazione - bensì per trarne un utile, e possibilmente un utile cospicuo. Voglio solo ricordare che in Firenze non esiste più uno spazio sociale, culturale e di aggregazione gratuito: tutto è a pagamento. Per il solo affitto delle strutture che hanno ospitato il Social Forum Europeo e il Controvertice mondiale dell'Acqua sono state spese considerevoli somme. Ad aprile scorso nel parco delle Cascine si è potuta svolgere la tre giorni rave organizzata dai ragazzi di "Netwip" che non ha provocato, ricordo, nessuno dei paventati danni o devastazioni alle Cascine. La possibilità di ospitare la festa nel parco ha permesso a questa città di dare una risposta positiva alle giuste esigenze espresse dai giovani: ciò sarà ancora possibile se in futuro a gestire il parco sarà chiamata una società per azioni?»«Quale è allora la priorità effettiva e reale in questa città - si è domandata la Sgherri - privatizzare l'ultimo spazio di aggregazione anche sociale o al contrario porsi l'obiettivo di recuperare nuovi spazi sociali e culturali per la città? In questo senso perché, invece di pensare a dei privati portatori di soldi che poi riprenderanno con gli interessi, non riflettiamo sulle possibilità offerte da modelli di riqualificazione ambientale, sociale e culturale basata su nuove esperienze di partecipazione diretta di associazioni, cittadini e gruppi?». (fn)