Sistemazione del parco delle Cascine, Papini (Verdi) presenta un documento alla riunione di maggioranza

Questo il testo del documento del capogruppo dei Verdi Alessio Papini sulla sistemazione del parco delle Cascine in preparazione della riunione della maggioranza di domani:«La recente presa di posizione dei Verdi sul parco delle Cascine ha destato reazioni abbastanza sorprese da parte di alcuni membri della maggioranza di Palazzo Vecchio favorevoli all'istituzione di una società per azioni per la gestione del parco.In realtà l'elemento che ritengo prevalente del piano preliminare per le Cascine proposto dall'amministrazione comunale è quello che prevede la riunificazione di tutte le competenze (oggi divise su otto o nove assessorati) in un'unica direzione o ente. Su questo siamo da sempre completamente d'accordo anche per finalizzare le entrate delle attività nelle Cascine (affitti di discoteche e ippodromi e altri immobili) alla manutenzione del parco. L'ente gestore di un parco pubblico urbano non è secondo noi conciliabile con un fine di lucro e potrebbe essere quindi una semplice direzione del Comune, un istituzione o, al limite, una fondazione.Non ci convince affatto invece la scelta di affidare le gestione delle Cascine ad una società per azioni. Questa posizione è stata definita ideologica, mentre i Verdi non hanno alcun preconcetto nei confronti delle spa, si limitano a leggere cosa il codice civile prevede per questo tipo di società per valutare se la soluzione spa sia o no lo strumento adatto di caso in caso a seconda del problema gestionale da affrontare.Altri partiti di centrosinistra, spesso invece davvero di provenienza ideologica ben distante dalle società per azioni, quasi dovessero farsi perdonare un passato fuori moda, sono divenuti da tempo convinti sostenitori più o meno acritici dell'impiego dell'spa per ogni settore della gestione pubblica. Sulle Cascine non è il caso di fare ideologia ma solo di pensare al bene di Firenze.Il principale dei motivi portati a sostegno dell'spa e dell'ingresso di privati nell'assetto azionario dell'ente gestore è il fatto che i privati dovrebbero portare finanziamenti per la manutenzione del parco che ilpubblico non è in grado di trovare.Su questo vorrei rispondere con due argomentazioni: la prima è che se i privati sono interessati a finanziare la manutenzione del parco in modo disinteressato possono farlo benissimo anche con un ente gestore tuttopubblico, fin da adesso. Se invece si ritenesse che i finanziamenti privati devono essere coperti dall'spa con le attività nel parco stesso allora la nostra preoccupazione diverrebbe massima. In quale modo si potrebberoaumentare le entrate delle Cascine? Aumentando le attività nel parco stesso (manifestazioni ulteriori, affitti, concessioni, commercio) in un modo che poco avrebbe a che vedere con la vera ragion d'essere di un parco urbano, cioè il miglioramento della qualità della vita dei fiorentini.Altra ipotesi potrebbe essere quella di istituire un biglietto d'ingresso per il parco delle Cascine. Insieme all'incremento di attività ludico-commerciali ci ritroveremmo così in una situazione stile Disneyland oGardaland all'interno di Firenze. Personalmente riterrei una scelta di questo tipo stridente come un Macdonalds dentro il Duomo. Ad aumentare le preoccupazioni sul destino delle Cascine ci sono anche le proposte del Quartiere 4 di far passare attraverso il parco i motorini (sostituendo la passerella pedonale con un nuovo ponte) e alcune proposte di utilizzare l'area dell'Argingrosso (Grandi Cascine) per attività come il golf e addirittura il motocross.Non è un mistero del resto che i due esempi di parchi gestiti da spa in provincia di Firenze, i Renai e Bilancino (nessuno dei due, comunque, parchi storici e urbani come le Cascine) prevedono attività ad alto impatto ambientale e acustico come le gare di acquascooter.Per un parco come le Cascine si può prevedere un'attività di tipo artistico culturale, purché non rientri nel solito circuito dello spettacolo mercificato soprattutto estivo largamente prevalente a Firenze, ma permetta di dare qualche spazio a chi cerca forme di socializzazione, di spettacolo e produzione artistica fuori dai circuiti economici dominanti. Tutto questo in modo da essere compatibile con la salvaguardia ambientale del parco nel pieno rispetto degli esseri viventi che alle Cascine già ci sono: piante e animali.Sulle Cascine quindi non si può prescindere dal controllo pubblico pensando magari alla collaborazione e al monitoraggio del patrimonio arboreo, anche a fini didattici, da parte della facoltà di scienze forestali e dell'istituto tecnico agrario, da lunga data con sede nel parco e la cui presenza è stata finora sorprendentemente trascurata».(fn)