Intitolata la strada a Bruno Fanciullacci. Domenici: "Attraverso di lui un tributo a tutti quelli che morirono per liberare Firenze"
Con una cerimonia semplice e intensa il sindaco Leonardo Domenici ha scoperto stamani la targa che intitola al partigiano Bruno Fanciullacci un tratto di strada all'incrocio tra via Bolognese e via Trieste, di fronte a Villa Triste, luogo dove Fanciullacci venne torturato e morì. Con il gonfalone di Firenze erano presenti il presidente del consiglio Comunale Alberto Brasca, assessori, consiglieri comunali, rappresentanti delle associazioni dei partigiani, tanti semplici cittadini e la sorella di Fanciullacci, Giuseppina."La decisione di intitolare una strada a Bruno Fanciullacci venne presa dal consiglio comunale di Firenze già tre anni fa ha detto il sindaco - anche in risposta ad un attacco offensivo non solo alla sua memoria, ma a quella di tutti gli antifascisti della nostra città. Ed oggi siamo qui per commemorare la figura di un martire, un uomo che venne incarcerato, due volte seviziato, e che scelse di morire per non tradire i compagni e mantenere il suo impegno politico e morale. Attraverso di lui, vogliamo ricordare tutti quelli che morirono qui, a Villa Triste, torturati e uccisi da bande incontrollate che dopo l'8 settembre si schierarono con la Repubblica di Salò. Attraverso di lui, vogliamo ricordare uomini e donne che, lo voglio dire una volta per tutte, fra il 1943 e il 1945 scelsero di stare dalla parte giusta"."Credo che questo sia un punto su cui occorre fare chiarezza ha precisato il sindaco Perché non vorrei che oggi, di fronte a un dibattito che ritenevo superato, il richiamo alla pacificazione fosse la premessa per una invece inaccettabile parificazione. E non credo neppure che siano possibili paragoni fra gli eventi di oggi e quelli di allora, con l'uso di espressioni e termini che non tengono conto del contesto di quei drammatici, tragici giorni". "Noi non siamo qui per celebrare singoli atti ha detto ancora Domenici atti che anche durante la Resistenza provocarono confronto e discussione: come l'attentato a Giovanni Gentile, che non trovè l'accordo di personaggi come Codignola, Parri ed Enriquez Agnoletti. E la vita di Bruno Fanciullacci non può essere ridotta ad un singolo atto: la sua figura, insignita della Medaglia d'oro al valor militare, ha un significato particolare anche in relazione a tutti gli altri fiorentini che si batterono per riconquistare la libertà"."Voglio ringraziare tutti voi che siete qui a rappresentare la nostra città ha concluso Domenici Una città che, lo voglio ricordare, si liberò da sola e che quando arrivarono le truppe alleate aveva già il suo sindaco, ed aveva già cominciato a costruire un futuro diverso, libero e democratico. E questo grazie a uomini come Bruno Fanciullacci e come gli altri martiri di Villa Triste". (ag)