Aeroporto, Barbaro (DS): «Per il rumore si devono rispettare i valori fissati dalla Regione»

«Dalle anticipazioni giornalistiche si comprende che la Regione Toscana ha recepito, nel parere per la valutazione di impatto ambientale dell'aeroporto "Vespucci", il valore limite di 60 decibel per il rumore aeroportuale nelle zone residenziali quale condizione per il proprio parere positivo. Occorre che questa condizione sia fatta propria dal ministero per l'ambiente e che sia resa effettiva ed esigibile, a tutela della salute dei cittadini e dell'ambiente circostante lo scalo». Questa l'opinione del consigliere diessino Antongiulio Barbaro, membro della commissione ambiente e trasporti di Palazzo Vecchio, secondo il quale «dopo tanto parlare di "sviluppo sostenibile" si tratta di darsi finalmente strumenti per far sì che il gli effetti di tale sviluppo siano contenuti entro le compatibilità ambientali specifiche: altrimenti si fanno chiacchiere prive di concretezza».«Per quanto riguarda le polemiche, voglio ricordare - ha aggiunto Barbaro - che il limite massimo di 60 decibel come livello di rumore nelle zone residenziali vicine all'aeroporto recepisce esattamente il contenuto di una mozione approvata dal consiglio comunale nella primavera del 2000, all'unanimità e con il concorso di tutti i gruppi politici presenti a Palazzo Vecchio: Bartolozzi si informi presso i consiglieri comunali di Forza Italia».«Non si tratta di cambiare il limite al rumore, che esiste già nella normativa - ha proseguito il consigliere diessino - tale valore delimita il cosiddetto "intorno aeroportuale", oltre il quale l'effetto giuridico del rumore prodotto dagli aeromobili non ha rilevanza. Si tratta invece, per mezzo della necessaria classificazione acustica del territorio, di far sì che tale perimetro non comprenda le zone residenziali. Ciò è possibile adottando, finalmente, efficaci procedure antirumore, come iniziato dalla primavera 2002 grazie al faticoso lavoro della commissione appositamente insediata presso il "Vespucci"».«Per il futuro di tratta di dotarsi di strumenti regolamentari, urbanistici e giuridici che consentano di rispettare tale limite - ha concluso Barbaro - perciò è auspicabile che gli Enti privati e pubblici coinvolti concordino, ad esempio con uno specifico "accordo di programma", tali modalità anche eventualmente condizionando l'attivazione di nuovi collegamenti aerei alla verifica del rispetto dei 60 decibel». (fn)