A Firenze il monaco zen Thich Nhat Hanh, apostolo della non violenza
Per il prossimo 23 aprile Firenze si appresta ad ospitare Thich Nhat Hanh, monaco zen, esule dal Vietnam, uno dei grandi apostoli della non violenza, confermando con questo la sua vocazione di città di pace. L'iniziativa è stata promossa dall'associazione «Un Tempio per la pace», presieduta da Marco Romoli.Thich Nhat Hanh fu proposto nel 1967 per il premio Nobel per la pace da Martin Luther King. Vive in Francia, a Plum Village, dove ha fondato una comunità di monaci e laici, insegnando l'arte della riconciliazione e della consapevolezza nella vita quotidiana. Negli ultimi anni si è attivato contribuendo al dialogo tra Israele e la Palestina. Ha sempre affiancato alla pratica spirituale l'impegno sociale e politico.Tich Nhat Hanh sarà a Firenze per una meditazione e per una conferenza sul tema della pace al Saschall.«Le immagini provenienti dall'Iraq - ha sottolineato il presidente della commissione per la pace e la solidarietà internazionale Lorenzo Marzullo - rischiano di farci assuefare all'idea che la guerra possa essere programmabile e realizzabile nei tempi e nei risultati di una catena di montaggio, quasi che il bombardare una città sia una cosa banale. In questa visione la guerra diventa un banale strumento quotidiano, una normale operazione di polizia. Uomini come Thich Nhat Hanh, invece, ci ricordano che la guerra è uno dei mali peggiori e che altri devono essere gli strumenti per eliminare le ingiustizie e diffondere libertà e democrazia».«La vera cultura della pace - ha ricordato la consigliera dei Ds Susanna Agotini - si fonda anche sulla testimonianza: questo monaco è uno dei tanti esempi che un modo diverso e più umano di affrontare i problemi del mondo è possibile». (fn)