Antenna di telefonia in via di Ripoli, detta legge il decreto Gasparri. L'Amministrazione ha già definito area sensibile tutto il territorio comunale

E' il decreto legge Gasparri entrato in vigore nel settembre scorso a stabilire le nuove procedure per l'installazione di antenne per la telefonia e i nuovi tetti per le emissioni elettromagnetiche. Se, infatti, un'antenna ha una potenza inferiore ai 20 watt, le procedure prevedono che l'installazione avvenga tramite una denuncia di inizio attività. Poi spetta all'Arpat fare una verifica a posteriori sull'effettiva potenza dell'antenna. Nel caso la potenza sia superiore a 20 watt viene acquisito un parere Arpat preventivo e poi si procede al rilascio o meno della concessione per la sistemazione dell'antenna. Il quadro legislativo è stato ricordato dall'assessore all'ambiente Vincenzo Bugliani che è intervenuto sul caso della petizione di firme dei cittadini del quartiere di Sorgane contro il posizionamento di un'antenna in via di Ripoli 220. In questo caso, appunto, sono state seguite tutte le procedure stabilite dalla legge e l'Arpat ha già dato parere positivo all'installazione.L'assessore Bugliani ha poi sottolineato come il Comune di Firenze si sia attivato, prima dell'entrata in vigore del ddl Gasparri, per assicurare la massima tutela di tutti i cittadini e di tutti i luoghi da eventuali danni prodotti dalle emissioni elettromagnetiche."L'Amministrazione comunale di Firenze con una delibera di giunta del 18 luglio 2002 ha esteso la definizione di area sensibile a tutto il territorio comunale. Significa che tutto il comune – ha spiegato Bugliani – è considerato alla stregua di ospedali, scuole o asili: ovvero le antenne di nuova installazione devono rispettare il limite di 0,3 volt/metro, mentre per quelle vecchie il tetto stabilito è di 5 volt/metro con tre anni di tempo per scendere a 3".Questi parametri, che l'Amministrazione comunale ha ripreso, sono stati stabili dalla Regione nel 2000 e poi reiterati con una delibera della giunta regionale nel 2002. A tali riferimenti sono subentrati quelli del decreto Gasparri perché, tra l'altro, poche settimane fa un gestore di telefonia mobile ha vinto il ricorso al Tar per contestare i parametri fissati dall'Amministrazione comunale. Il Tribunale amministrativo regionale ha annullato la delibera regionale del 2002 e quindi vengono applicate le limitazioni previste dal decreto Gasparri. E' in atto, comunque, un contenzioso tra la Regione Toscana e altre regioni da un lato e lo Stato dall'altro: a dirimere il conflitto di competenze che si è venuto a creare sulla regolamentazione delle onde elettromagnetiche dovrò essere la Corte Costituzionale. (vp)