Giornata mondiale del popolo Rom per non dimenticare lo sterminio nazi-fascista. Monciatti: "L'8 aprile diventi giorno della memoria"
E' una storia difficile da ricostruire quella dell'olocausto di cui sono stati vittime migliaia di Rom, con una stima che va dalle 500mila alle 700mila persone. Una storia che la Giornata mondiale del popolo Rom, che si tiene l'8 aprile, in collaborazione con il centro culturale Olmatello e la sezione Oltrarno dell'Anpi, vuole ricordare con una serie di iniziative e di manifestazioni."Questa Giornata è importante perché non è calata dall'alto, ma nasce dalla collaborazione con il popolo e con le associazioni Rom. Allo sterminio dei Rom si è aggiunta l'umiliazione del silenzio che ne è seguito e del mancato riconoscimento dei danni di guerra" sottolinea l'assessore all'immigrazione, Marzia Monciatti. Dopo l'evento dell'anno scorso, con il Giubileo del popolo Rom, l'assessore Monciatti lancia ora un appello "alle istituzioni toscane con la proposta di istituire una giornata della memoria del popolo Rom che coincida con l'8 aprile"."Vogliamo dire ai partigiani che noi non abbiamo dimenticato la loro battaglia per la nostra libertà, vogliamo fare in modo che in tutto il mondo e in tutte le comunità Rom venga ricordata, insieme a tutti i cittadini, questa giornata" dice Adem Bejzak dell'associazione Rom "Amalipe Romano"."Il popolo Rom è sempre stato vittima di guerre e non è mai stato aggressore, non abbiamo mai avuto armi in mano, siamo un popolo di pace" spiega Vedat Dibrani, mediatore culturale e impegnato nell'associazione "Amalipe Romano" ricordando che l'8 aprile è una giornata importante per i Rom anche perché in questa data, nel 1971, si è tenuto il primo congresso mondiale nel quale è stato deciso che tutti i gruppi etnici, con lingue e culture diverse, si riconoscessero nella definizione di Rom, che significa, appunto, "uomo". In quell'occasione i Rom hanno scelto anche la loro bandiera, come simbolo forte di unità e di identità.Questo il programma della Giornata: alle 15,30 ci sarà la deposizione di corone di fiori alle tombe di partigiani del cimitero di Rifredi (via Panciatichi) accompagnata da un discorso di una delegazione di partigiani e dagli interventi dell'assessore all'immigrazione, Marzia Monciatti, di Enio Minervini e Riccardo Torregiani del Social Forum e di Adem Bejzak dell'associazione Rom "Amalipe Romano". Alle ore 18, al centro culturale dell'Olmatello (viale IX Agosto 120) ci sarà la proiezione del film-documentario "Né in cielo, né in terra" sull'esodo del popolo Rom in seguito alla guerra in Kosovo. La sera, invece, alle 21, alla biblioteca dell'Isolotto (viale dei Pini 54) verrà presentato il libro di Luca Bravi "Altre tracce sul sentiero per Auschwitz Il genocidio dei Rom sotto il terzo Reich", parteciperanno all'evento la Comunità ebraica rappresentata da Ugo Caffaz e la Comunità dell'Isolotto con Enzo Mazzi. Nel libro viene messo in luce come Auschwitz-Birkenau, sia diventato il punto di convergenza e di incontro per ebrei e Rom, unici popoli destinati all'annientamento totale perché considerati geneticamente inferiori. Da qui l'analisi storica riannoda i fili di un racconto passato sotto silenzio per più di cinquanta anni tramite un percorso che prende il via dai contributi relativi alla Shoah ebraica per individuare il parallelismo tra i due eventi storici.Aderiscono all'iniziativa: Anpi sezione Peretola, Social Forum, Laboratorio per la democrazia, Associazione "Amalipe Romano", Donne in nero, Emergency, Fondazione Michelucci, Associazione Cidamen, A.D.M, Rifondazione comunista, il Muretto, Associazione il Pozzo, 3F, Casa dei diritti sociali, Arci, Cgil, Amen già Rom Opera nomadi, Associazione senegalese, Gioventù libertaria. (vp)