Martedì un convegno per celebrare i cinquant'anni della scoperta della struttura del Dna

Un convegno per celebrare la scoperta della struttura del Dna. L'appuntamento, fissato per martedì 8 aprile nel Salone dei Cinquecento di Palazzo Vecchio a partire dalle 9, è stato presentato questa mattina dall'assessore alle politiche socio-sanitarie Graziano Cioni e dal professor Aldo Becciolini del dipartimento di Fisiopatologia Clinica.L'iniziativa, dal titolo "Il DNA: 50 anni di conoscenza", è organizzata dal Comune, dall'Università di Firenze (corso di laurea in Scienze Biologiche), dall'Azienda Ospedaliera Careggi, dal consiglio di Quartiere 1 nell'ambito del progetto "BIOLAB - Laboratorio di scienze della vita". BIOLAB è un centro per la diffusione delle tematiche di Scienze della Vita che intende favorire un continuo, diffuso e corretto approfondimento delle conoscenze necessarie per scelte di stili di vita e di coinvolgimento sociale più consapevoli.Cinquanta anni fa, il 28 febbraio del 1953, veniva identificata la struttura del DNA. Furono gli scienziati James Watson e Francis Crick ad annunciare i risultati delle loro ricerche sulla rivista "Nature" del 25 aprile dello stesso anno. La sensazionale scoperta riguardava l'acido desossiribonucleico, una molecola contenuta nel nucleo di ciascuna cellula, depositaria delle informazioni genetiche di qualsiasi individuo. Nel DNA risiede il codice per lo svolgimento di tutte le attività cellulari, dalla duplicazione alla morte. E' formato da due filamenti uniti ed avvolti in una doppia elica ed è composto da molecole alternate del monosaccaride desossiribosio e di fosfato unite dall'appaiamento delle basi azotate a coppie tra loro complementari: adenina (A) e timina (T), guanina (G) e citosina (C). La loro sequenza determina il codice genetico. Il lavoro dei due scienziati fu sostenuto da una squadra di ricerca, comprendente studiosi come Maurice Wilkins e Rosalind Franklin. Watson, Crick e Wilkins ricevettero il Nobel per la medicina nel 1962. La Franklin era ormai deceduta per un tumore ovarico. Molto più recentemente gruppi di ricerca, fra cui quelli del "Progetto Genoma" coordinato da Renato Dulbecco, hanno permesso l'identificazione delle sequenze dei geni umani e hanno aperto la strada per la comprensione di malattie, fra cui il cancro, e per l'impiego di terapie geniche che in un prossimo futuro avranno un ruolo fondamentale nella cura di numerose patologie. (mf)