Antenne della telefonia mobile, Barbaro (Ds): "Le accuse del centrodestra sono grottesche. Rispondano, piuttosto, sul contenuto del decreto Gasparri"

Accuse assolutamente prive di fondamento. E' questa la replica del consigliere comunale diessino Antongiulio Barbaro ad alcuni esponenti di Forza Italia che hanno accusato l'Amministrazione comunale di aumentare le antenne di telefonia mobile (e il rischio per la salute dei cittadini) per motivi di bilancio. Barbaro anzi contrattacca, chiedendo ai consiglieri di centrodestra di rispondere ai cittadini e ai Comune del contenuto, di dubbia costituzionalità, del cosiddetto Decreto Gasparri in materia di antenne della telefonia mobile. Barbaro, che è membro delle commissioni bilancio e ambiente e trasporti di Palazzo Vecchio, entra nel dettaglio. "La manovra di bilancio 2003 prevede di mettere a disposizione dei gestori di telefonia mobile alcuni siti di proprietà comunale per gli impianti, scelta che consente di introitare il canone per l'affitto dei siti. Questa decisione – precisa Barbaro – non introduce nessuna novità per quanto riguarda le procedure autorizzatorie per gli impianti, che continuano ad essere governate dalla normativa nazionale (D.M. n. 381/1998, D.Lgs n.198/2002 detto anche decreto Gasparri), e dal regolamento edilizio del Comune che prevede norme avanzate di valutazione preliminare dell'impatto ambientale di tali impianti"."La decisione del Comune – aggiunge il consigliere diessino – potrebbe addirittura migliorare la situazione, introducendo un elemento di maggiore programmazione dei siti, sottratti alla pura contrattazione tra i gestori di telefonia mobile e i privati disponibili ad accogliere tali impianti".Barbaro avanza invece forti critiche per quanto riguarda i contenuti del decreto Gasparri che ha introdotto novità in materia di regolamentazione delle antenne della telefonia mobile. "L'impatto ambientale di questi impianti rischia di uscire fuori dal controllo pubblico proprio in seguito all'attuazione del decreto che ha recentemente semplificato le procedure autorizzatorie, sottraendo tali impianti alla preventiva autorizzazione dei Comuni e introducendo un meccanismo di "silenzio-assenso" più rapido, ma meno garantista. Non è un caso – aggiunge Barbaro – che alcune Regioni, tra cui la Toscana, abbiano presentato da tempo un ricorso presso la Corte costituzionale avendo ravvisato profili di illegittimità del decreto"."Ancora una volta la destra solleva una polemica fumosa e strumentale, entrando in contraddizione con se stessa – attacca Barbaro –. Il dibattito in consiglio comunale ha mostrato la totale inconsistenza di questa opposizione, in bilico tra pulsioni populiste e ricorsi all'autorità giudiziaria e contabile: un modo – conclude il consigliere diessino – per mascherare la propria incapacità di proposta politica, che punta solo a creare confusione tra i cittadini". (mf)