Bilancio 2003, Sgherri (Rifondazione): «Non si è tenuto conto dei vecchi e nuovi bisogni sociali»
«Alla politica della diminuzione dei trasferimenti da parte dello stato che rischia di strangolare l'autonomia degli enti locali non ha corrisposto una politica seria di riordino delle entrate, basate su una forte logica di progressività, di rigore delle spese e di certezza di eliminazione di quelle superflue, di riadeguamento delle scelte nel piano triennale che tenga conto dei vecchi e nuovi bisogni sociali, a discapito di interventi importanti e anche necessari ma non prioritari socialmente». E' il giudizio espresso dalla capogruppo di Rifondazione Comunista Monica Sgherri intervenuta oggi in consiglio comunale nel dibattito sul bilancio.Secondo la Sgherri «non si registra nessuna pausa di riflessione sul versante delle politiche liberiste: aumento di capitale per Publiacqua, aumento di capitale Firenze Expo, costituzione del soggetto gestore del Parco delle Cascine, aumento di capitale spa per la gestione dei servizi informatici territoriali. Bene nel piano triennale la riconferma degli investimenti per le tranvie ma sono sparite le voci di investimento per la realizzazione delle busvie: si ratifica così la non volontà di migliorare il servizio di trasporto urbano aumentandone anche la velocità commerciale e soprattutto non si intravede né si anticipa il futuro sistema di trasporto pubblico integrato ferrovia/tramvia/trasporto su gomma. Bene, ed è una novità, gli investimenti sul verde pubblico ma ancora troppi gli interventi più che discutibili presenti nel piano triennale come quello per la realizzazione del campo calcio e calcetto per l'amministrazione militare. Erano interventi rimandabili, ridimensionabili o dilazionabili quelli per musei, musealizzazioni, le voci di restauro, tanto più se è acquisito che non è con le sole proprie risorse che Firenze possa far fronte alle conseguenze di una presenza turistica che chiede costi di manutenzione e restauro altissimi. Forse in periodi di ristrettezze andrebbero ridimensionati anche gli interventi sportivi come quelli per piscine olimpioniche, un settore di quasi 18 milioni di euro, 36 miliardi di vecchie lire».«Troppo pochi, invece - ha concluso la capogruppo di Rifondazione Comunista - gli interventi sulla casa, malgrado che questa continui ad essere una delle emergenze principali, un investimento consistente nel 2003 che sparisce negli anni successivi. Insignificanti quelli sull'aggregazione di base o lo sport non agonistico, inesistenti quelli che servirebbero alla programmazione di una risposta seria ad anziani e disabili, sapendo che in futuro non si potranno più costringere le famiglie a farsi carico di tutto perché ci sono sempre meno famiglie e più single e che la panacea di tutti i mali non sarà certo nella "Società della Salute"». (fn)Questo il testo dell'intervento completo:«La riduzione costante dei trasferimenti dello Stato agli enti locali è ormai la caratteristica con la quale con sempre maggiore difficoltà si ritrovano ad operare i comuni al momento dell'approvazione del bilancio comunale.Assistiamo a una accentuazione costante del ricorso agli strumenti di finanza straordinaria, da manovre per il recupero dell'imposta sulla casa, allo smobilizzo del patrimonio mobiliare e immobiliare: operazioni che per quantità e qualità sono irripetibili e che non hanno tenuto conto per il loro reinvestimento di priorità sociali emergenti.Con questo bilancio si inaugura una svolta ancora più preoccupante con l'introduzione della cosiddetta finanza innovativa ispirata al principio di incassare subito, anche se meno, quello che dovrei percepire in dieci anni: la cartolarizzazione del canone concessorio dovuto da Publiacqua è manovra di dubbia legittimità ma soprattutto iniqua per i cittadini che si troveranno nuovamente a pagare nella tariffa oneri che hanno già sostenuto negli anni precedenti con la fiscalità generale;Mi riferisco anche alle operazioni se andranno in porto sull'ICI e sulla telefonia mobile.Queste sono tutte scelte che vanno ben oltre questo mandato amministrativo e che ipotecano fortemente le prossime amministrazioni fino a rendere obbligatorio l'esternalizzazione di tutti i servizi.Non metto assolutamente in discussione la difficoltà strutturale di fare un bilancio, del rischio concreto di "strangolamento finanziario" che i Comuni rischiano a fronte di un trasferimento di funzioni e servizi al quale non ha corrisposto un trasferimento di entrate certe, ma questo non giustifica la scorciatoia dello scaricamento delle colpe e degli effetti: lo Stato taglia i trasferimenti, il Comune scarica l'intero costo sul cittadino:Non è colpa del comune ma è colpa dello stato. Questo porta di fatto anche nella direzione del federalismo fiscale visto dal centro sinistra come panacea di tutti i mali ma che Rifondazione Comunista vede con preoccupazione per il rischio di accentuazione del divario tra nord e sud del paese, tra città ricche e città povere..Parallelamente alla riduzione dei trasferimenti statali i Comuni hanno ricorso all'aumento delle entrate provenienti direttamente o indirettamente dai cittadini.Il risultato è l'inasprimento fiscale, e la tassazione indiretta colpisce maggiormente le fasce di reddito medio e basso e questo avviene oltretutto in una situazione di recessione che indebolisce il tessuto economico, riapre il problema della tenuta dei livelli occupazionali , e per le conseguenze dell'inflazione ma anche di una forte esternalizzazione (per primo dei servizi) e di destrutturazione del mercato del lavoro, pone la questione salarialeQuale sia il segno del governo nazionale è indubbio, chi colpisce e chi privilegia è sotto gli occhi di tutti con la proposta di riforma delle aliquote irpef che con l'innalzamento al 23% del primo scaglione (fino a redditi di 100 mila euro) significa, è evidente, un inasprimento fiscale per i redditi più bassi e che come conseguenza farà crescere ulteriormente la domanda locale di intervento pubblico.Ma non è forse lo stesso inasprimento che sta avvenendo a livello locale quando le tariffe non sono rimodulate introducendo un forte correttivo incentrato sulla progressività dei redditi?E non si è verificato che anche l'applicazione dell'ISEE da parte di questo Comune ha prodotto effetti nefasti ?A livello nazionale emerge l' unico indirizzo di allargamento della forbice sociale dove viene concessa solo una soglia minima, dei più poveri, che rientrano nella fascia di esenzione al di sopra della quale vengono scaricati tutti i costi dei servizi, ma non è lo stesso anche a livello locale?A proposito di inasprimento fiscale locale non diventa dirimente il fatto che Firenze abbia la più alta tassazione della provincia con differenze macroscopiche; eppure tutti i governi locali hanno subito gli stessi tagli di trasferimenti e questa differenza non può essere motivata da una differenza di qualità di servizi erogati.E d'altronde che la proposta iniziale di bilancio di previsione fosse iniqua e basata su un ulteriore inasprimento fiscale che colpiva gli strati più deboli ce lo dimostra il fatto che dopo l'incontro con sindacati e categorie il bilancio di previsione, ieri, sia stato modificato: così dal rincaro annunciato della Tarsu del 15% si scende al 11,5%, l'aumento delle tariffe è riportato al solo adeguamento all'inflazione (dal 5% al 2,5%), nessun aumento dell'ICI.Dalla relazione del vice sindaco apprendiamo che questa manovra è improntata alla scelta di non tagliare i servizi: bene, condivido questa scelta ma questa affermazione non basta.Per capire il segno del bilancio è necessario sapere, e non lo si ricava da nessuna descrizione dei programmi negli allegati al bilancio, in quale percentuale aumenta, o al contrario diminuisce, la risposta e la presenza del Comune rispetto alla domanda e al bisogno espresso in città.Aumentano o diminuiscono le liste e i tempi di attesa per il ricovero degli anziani in RSA, aumentano o diminuiscono le domande accolte per l'iscrizione agli asili nido, aumentano o diminuiscono le liste per l'assegnazione di alloggi di edilizia residenziale pubblica, aumentano o diminuiscono le richieste relative ai portatori di handicap o degli immigrati?Ma, domanda cruciale, quanto influiscono sui redditi medi delle famiglie i vari tributi, tariffe e balzelli comunali? E l'ammontare della partecipazione delle famiglie alla spesa quanto diventa dirimente nella rinuncia a usufruire dello stesso servizio?In parole povere la presenza del Comune aumenta nella sua capacità di dare risposta o inesorabilmente diminuisce?Trovo, ed è questa una delle mie critiche di fondo rispetto al bilancio ordinario e triennale, che ostinatamente si continui ad avere la convinzione, ancora oggi, che gli interventi strutturali nel sociale debba essere finanziato esclusivamente con fondi nazionali.L'edilizia residenziale pubblica si finanzia solo con fondi nazionali ossia non si creano nuove risorse per far fronte autonomamente anche a livello locale a questo bisogno a rispondere a quella fascia sociale, sempre più estesa, che per reddito supera la soglia di povertà ma che autonomamente non è in grado di soddisfare nel mercato i propri bisogni.Il patrimonio residenziale non vincolato messo in vendita non è servito ad esempio per acquistare patrimonio edilizio libero da assegnare alle famiglie da anni in graduatoria ma è andato nel calderone generale del bilancio e questo non è un incidente di percorso ma una scelta consapevole in quanto piuttosto che seguire un ordine del giorno da me presentato e approvato dal consiglio comunale si è preferito bocciarlo con un successivo ordine del giorno di segno opposto.Lo stato taglia i fondi assegnati per il contributo in conto affitto, il Comune annuncia a ricaduta gli stessi tagli.La finanziaria si è basata su manovre straordinarie e non strutturali e il bilancio comunale si avvale ormai da più anni di manovre straordinarie e non strutturali;Credo che vada ripresa la strada, troppo facilmente abbandonata, del rilancio della fiscalità generale perché già oggi si percepisce concretamente cosa significa quando il costo dei servizi grava direttamente sulle famiglie.Questo significa a livello locale agire con grande cautela sul fronte delle entrate dato l'impatto sociale che determina ma significa anche che la scelta di un inasprimento dei tributi locali non può che essere ispirata ad una logica di forte progressività.Come credo che la via principale sia quella di aggredire il vincolo del patto di stabilità che mai come oggi è così penalizzante per le autonomie locali.E' assolutamente evidente che senza l'apertura di uno scontro politico con il governo ben difficilmente si potrà risolvere il problema.Uno dei dati significativi sul quale vagliare la manovra di bilancio è dunque valutare se l'azione del governo locale si colloca nel solco dell'allargamento della forbice sociale, come sta avvenendo nel paese grazie alle chiare scelte del governo di centro destra, o se a partire dal livello locale si innescano quei meccanismi virtuosi, quelle scelte di "parte" , quei criteri di selettività e priorità della spesa dove si pone particolare attenzione agli strati più deboli della popolazione locale ma anche a quelle fasce di reddito medio basso che nella nostra città sono da anni a rischio di espulsione e di esclusione.Il dato più preoccupante invece che emerge è che alla politica della diminuzione dei trasferimenti da parte dello stato agli enti locali non ha corrisposto una politica seria di riordino delle entrate, di rigore delle spese e di certezza di eliminazione di quelle superflue, di riadeguamento delle scelte nel piano triennale che tenga conto dei vecchi e nuovi bisogni sociali, a discapito di interventi importanti e anche necessari ma non prioritari socialmente.Non si leggono segni certi di inversione di tendenza rispetto invece alla caratteristica di questa città, una città esosa, che seleziona per censo dove privato e pubblico adottano lo stesso criterio di tassa di "localizzazione": ai prezzi spropositati dell'acquisto o dell'affitto sul mercato di case o di fondi, al costo delle licenze commerciali, si aggiunge il costo del caro sosta, dell'occupazione del suolo pubblico, dalla tariffe in generale più alte rispetto alle altre città della provincia. Una città dove i proventi delle multe sono diventati una tassa fissa, auspicata, un entrata certa consolidata per la quadratura del bilancio, omettendo però tutti gli anni che parte di questi proventi secondo il codice della strada andrebbero reinvestiti in viabilità, e perché no nella realizzazione di parcheggi scambiatori e pertinenziali.Una città dove si decide che gli immobili non residenziali pubblici siano messi a reddito, ossia adeguati ai costi del privato, cancellando dunque, anche in questo caso, una domanda e un bisogno costante di spazi sociali (per il volontariato, per associazioni, ecc.) a costi economici se non gratuiti .E d'altronde una cosa ha insegnato l'avvenimento del Social Forum Europeo a settembre a proposito dei costi che, giustamente, sottolineo, sia l'Amministrazione Comunale che quella Regionale hanno sostenuto per garantire l'ospitalità di questa manifestazione e che tanta polemica hanno suscitato nel centro destra: che in questa città, non esiste più uno spazio non commerciale tale da poter ospitare eventi di questa portata che richiamano dall'europa e dal mondo persone, studenti, insegnanti, che rilanciano nel mondo Firenze, per il suo patrimonio universale ma anche per la sua cultura di ospitalitàNel bilancio ordinario invece per le entrate si continua ad aumentare le tariffe, e bene che sia avvenuta la correzione della manovra dopo l'incontro con i sindacati e le categorie economiche.Non si registra nessuna pausa di riflessione sul versante delle politiche liberiste: aumento di capitale per Publiacqua (30 milioni di euro) aumento di capitale Firenze Expo, costituzione del soggetto gestore del Parco delle Cascine, aumento di capitale spa per la gestione dei servizi informatici territorialiBene nel piano triennale la riconferma degli investimenti per le tramvie ma sparite le voci di investimento per la realizzazione delle busvie: si ratifica così la non volontà di migliorare il servizio di trasporto urbano aumentandone anche la velocità commerciale e soprattutto non si intravede nè si anticipa il futuro sistema di trasporto pubblico integrato ferrovia/tramvia/trasporto su gomma (autobus);Bene, ed è una novità, gli investimenti sul verde pubblico ma ancora troppi gli interventi più che discutibili presenti nel piano triennale come quello per la realizzazione del campo calcio e calcetto per l'amministrazione militare;Interventi rimandabili, ridimensionabili o dilazionabili come gli interventi vari per musei, musealizzazioni, tutte le voce di restauro, tanto più se è acquisito che non è con le sole proprie risorse che Firenze possa far fronte alle conseguenze di una presenza turistica che chiede costi di manutenzione e restauro altissimi; (la funzione cultura risponde a circa 66 milioni di euro, ossia a 120 miliardi);Ma forse in periodi di ristrettezze andrebbero ridimensionati anche gli interventi sportivi come quelli per piscine olimpioniche, (un settore di quasi 18 milioni di euro, 36 miliardi di vecchie lire).Troppo pochi invece gli interventi sulla casa, malgrado che questa continui ad essere una delle emergenze principali, un investimento consistente nel 2003 che sparisce negli anni successivi come se il giudizio fosse del raggiunto superamento del bisogno e soprattutto dell'assoluta assenza, aggiuntiva, di fondi propri in questo settore, esempio mutuo (voce 2) o alienazione patrimonio non vincolato (voce 14)Insignificanti quelli sull'aggregazione di base o lo sport non agonistico, inesistenti quelli che servirebbero alla programmazione di una risposta seria ad anziani e disabili, sapendo che in futuro non si potranno più costringere le famiglie a farsi carico di tutto perchè ci sono sempre meno famiglie e più single e che la panacea di tutti i mali non sarà certo nella Società della Salute.La sfida dei governi locali è oggi nella capacità di aprire un vertenza forte nei confronti del governo centrale a partire dal taglio dei trasferimenti e dalla mancata compensazione derivanti dalla prima fase della riforma fiscale, dal mancato sostegno per gli oneri aggiuntivi derivanti dal rinnovo dei contratti di lavoro, al congelamento dell'addizionale Irpef fino, ed è centrale, alla revisione del vincoli del patto di stabilità.Su questo punto penso sia solida la disponibilità di Rifondazione Comunista ad aprire un confronto serio con tutto il centro sinistra e con questa amministrazione.Ma a questa vertenza a nostro avviso è necessario da subito affiancare politiche socialmente avanzate sul livello locale.Politiche che rifiuti la presa d'atto dello strangolamento della finanza locale quale presupposto della rinuncia del ruolo che il governo locale può e deve svolgere.In questo senso è esemplificativa la questione dei contributi in conto affitto: non è accettabile diventare la cinghia di trasmissione dei tagli ma al contrario rispetto al rischio di buttare nella miseria o nella morosità numerose famiglie va proseguita la vertenza con il governo ma contestualmente ci si deve caricare, speriamo momentaneamente, dell'onere della rispostaIl segno di questa politica socialmente avanzata sta nella battaglia per ottenere risorse certe, aggiuntive ma per Rifondazione Comunista si concretizza anche nell'assunzione della massima consapevolezza dell'impatto sociale che ha l'inasprimento fiscale locale e da qui l'impegno di una attenzione prioritaria alle fasce di reddito medio basse rimodulando le tariffe su una forte logica di progressività;Sta nella consapevolezza che per le spese vanno individuate le priorità sociali e sulla base di esse individuate quelle che diventeranno le spese superflue.Il segno di una politica socialmente avanzata sta anche nella qualificazione del piano triennale dove devono entrare con maggiore consistenza investimenti mirati, prioritari ai quali si destinano risorse proprie, è ovvio a scapito di altri interventi importanti e necessari.L'assenza di scelte e investimenti relativi propri nell'ambito dell'edilizia residenziale, dimostra che nel triennale questo bisogno non è ancora assunto, e questo è tanto più grave perché ormai si fa ricorso a strumenti di finanza straordinaria (vendita patrimonio residenziale non vincolato).Non troviamo invece queste scelte compiute ed accolte nella proposta di bilancio ordinario e nel piano triennale degli investimenti e per questo il voto di rifondazione comunista non può essere favorevole».