Bilanci Ato rifiuti e Ato acqua, Checcucci (AN): «Ripartiamo da qui per individuare le spese superflue»

Per far quadrare i conti senza incidere sulle tasche dei contribuenti l'amministrazione deve tagliare le spese superflue. E, in via preliminare, deve controllare i bilanci delle cosiddette "Autorità di ambito territoriale ottimale", alle quali i Comuni hanno trasferito l'esercizio della titolarità del servizio idrico e del servizio per la raccolta ed il trattamento dei rifiuti. E' quanto sostiene la consigliera di Alleanza Nazionale Gaia Checcucci.«Dagli enti d'ambito - ha spiegato la consigliera di Alleanza Nazionale - passano scelte fondamentali in materia di rifiuti, come piano industriale e tariffa di riferimento, e di risorse idriche, come il piano degli investimenti il piano tariffario e il modello gestionale organizzativo».«Nel bilancio consuntivo 2002 di Ato Rifiuti – ha spiegato Gaia Checcucci che è anche presidente della commissione controllo – le entrate ammontavano a 312.350 euro. Di questi 84.950 sono stati spesi per i cosiddetti "organi istituzionali": i componenti del consiglio di amministrazione, dell'assemblea dei soci e del collegio dei revisori. Altri 94.190 euro sono serviti a pagare i compensi al segretario, le consulenze contabili e l'incarico alla "Società ambiente Italia srl", per la stesura del piano industriale. Nel consuntivo 2003 si assiste al quadruplicamento delle spese per gli "organi istituzionali" che sono passate a 311.182 euro: ci sono prestazioni di servizi per 208.500 euro che vanno a coprire, ad esempio, un' "indagine di massa sull'impatto sociale", per euro 45.600, un ulteriore affidamento alla "Società ambiente Italia srl" per il "servizio redazionale del piano industriale, oltre al compenso per il segretario ed altre spese».«Stessa cosa accade per l' Ato Acqua – ha aggiunto - nel cui bilancio consuntivo, che nel 2002 è 910.000 euro che nel 2003 di 1.230.996 euro, la parte del leone la fanno le spese per gli organi istituzionali, ovvero consiglio di amministrazione, assemblee e collegio dei revisori, che lo scorso anno si attestano a 355.000 euro, rappresentando un quarto del bilancio dell'Ato. A questo si aggiunge un altro 30% destinato alle prestazioni di servizi, pari a 388.000 euro, e 227.000 sono destinate alle spese per il personale. Su qureste cifre occorre maggior chiarezza circa le prestazioni di servizi e proprio per questo chiederò di conoscere le specifiche, per importi e singole voci, di quello che è contenuto nel "calderone"».«E' opportuno una maggiore informazione circa le loro precise attività e come spendono i soldi - ha concluso - anche alla luce del regolamento sugli indirizzi per la nomina, la revoca e la designazione dei rappresentanti del Comune presso enti, aziende ed istituzioni, approvata oggi dal consiglio comunale. Nel regolamento sono state recepite alcune delle mie richieste, quale l'obbligo dei rappresentanti nelle autorità d'ambito di trasmettere alla Commissione tutte le modifiche inerenti i piani o le rinegoziazioni con i soggetti gestori. L'amministrazione, in senso lato, ha l'obbligo giuridico e morale di dimostrare che le spese sono giustificate da prestazioni rilevanti per l'azione amministrativa. Il fatto stesso che le spese per gli organi istituzionali ricoprano un quarto dei bilanci è di per sé un dato che deve far riflettere, in un momento in cui si annuncia l'aumento dell' Ici sulla prima casa». (fn)