Fuligno, Amato (FI): «Perché non sono state previste procedure di controllo sugli atti e sul patrimonio di questa istituzione?»

Una interrogazione sui «motivi della mancata previsione di procedure di controllo sugli atti e sul patrimonio dell'Educatorio del Fuligno» è stata presentata dal capogruppo di Forza Italia Paolo Amato.L'Ipab ("istituzione di pubblica assistenza e beneficenza") della SS. Concezione, detta del Fuligno, è diventata negli anni il polo della marginalità del Comune di Firenze ed è il gestore unico di tutte le strutture alloggiative sul territorio (dall'Albergo popolare alle foresterie); mentre nella monumentale struttura di via Faenza (4.200 metri quadrati) oltre al sociale integrato, convivono anche la parte artistica-monumentale e quella socio-educativa.Anzitutto Amato vuole sapere «perché nello statuto non si sono previste forme di controllo del suo operato da parte del consiglio comunale, verificato che il funzionamento dell'istituto dipende in gran parte dal cospicuo finanziamento comunale»; «perché il Comune abbia ceduto in uso all'Ipab alcuni locali di sua proprietà ed abbia cambiato la convenzione trasformando in affitto oneroso di locali l'originario comodato gratuito» e «quali sono i motivi che di fatto impediscono all'assemblea di Palazzo Vecchio di conoscere l'esatta consistenza del patrimonio dell'Ipab e le modalità della sua utilizzazione». Il capogruppo di Forza Italia chiede anche dio conoscere «se le feste private di compleanno o le cene per le mamme, come si legge nelle dispense pubblicate dal Comune sul progetto "Il Fuligno alla città", sono autorizzate dal disposto dell'articolo 2 dello statuto dell'Ipab nella parte che recita "L'educatorio favorisce altresì l'uso dei propri locali per iniziative socio-culturali promosse da enti ed organizzazioni sociali, culturali e/o ricreative"; «se l'affitto dei locali per i corsi del personale comunale per l'attribuzione della cd. "progressione orizzontale" siano stati a carico del Comune o no»; «come, nel calcolo dell'indennità di carica del presidente, si sono rispettate le condizioni dell'art. 5 bis dello statuto dell'Ipab Fuligno senza che le medesime siano state definite dall'amministrazione e se l'importo sia da considerare equo ed etico». (fn)Questo il testo dell'interrogazione:INTERROGAZIONEOggetto: Interroga il Sindaco per conoscere i motivi della mancata previsione di procedure di controllo sugli atti e sul patrimonio dell'Educatorio della SS. Concezione detto di FulignoIl sottoscritto Consigliere Comunale,• Visti i provvedimenti con i quali il Comune di Firenze ha avviato e realizzato il progetto "Il Fuligno ritorna alla città" provvedendo al suo finanziamento mediante l'impegno di cospicue somme elargite fin dal 1998;• Visto il nuovo statuto dell'ente approvato dal Consiglio comunale nel quale si dettano varie disposizioni sulla struttura amministrativa, sulle finalità, sulla gestione del patrimonio, sui finanziamenti, sul personale;• Vista la deliberazione n. 677/95 del 15 settembre 2003 che affida all'Ipab la gestione degli interventi di accoglienza in strutture proprie e del Comune di Firenze con la contestuale approvazione del disciplinare di accoglienza e del regolamento di organizzazione;• Viste le dichiarazione rilasciate dalla Direttrice della Sicurezza Sociale del Comune di Firenze Lucietta Tre Re nel corso di un convegno del settembre 2003 sul riordino delle Ipab nelle quali si precisa che la struttura è stata destinataria di notevoli finanziamenti (5 miliardi) ad esclusione dei finanziamenti giubilari;• Verificato (approssimativamente per difetto) che solo negli anni 2001-2002 si sono impegnate all'incirca somme per complessivi euro 1.821.543 (pari a £. 3.527.000.000), che nel 2002 si sono impegnate ulteriori risorse per complessivi euro 1.964.130 (pari a £. 3.803.086.000), che nel periodo 2003-2004 si sono impegnate somme per complessivi 8.581.596 (pari a £. 16.616.287.000) a fronte di 423.000 euro di entrate accertate;• Vista la determinazione n. 8678 del 19/10/2004 con la quale la Direzione Decentramento e Area Metropolitana ha speso la somma di euro 28.656,91 per l'utilizzo da parte del Quartiere 1 di spazi dell'Educatorio del Fuligno da destinarsi ad utilizzo sociale e ludoteca;• Preso atto che con deliberazione di Giunta n. 1281 del 18/2/2001 si modificava la convenzione tra l'Ipab ed il Comune già approvata con deliberazione n. 2138 del dicembre 1998 togliendo il carattere gratuito all'utilizzo in comodato di detti locali dopo che era stata disposta la cessione gratuita di locali fino al dicembre 2026;• Constatato che tutti gli impegni di spesa vengono assunti con provvedimenti di Giunta e determinazioni dirigenziali;• Appurato che, nonostante l'O.d.G. approvato collegato alla deliberazione consiliare n. 677/03 con il quale il Consiglio Comunale impegna l'Assessore alle politiche sociali a comunicare alla Commissione di Controllo atti di studio, monitoraggio, programmazione, verifica risultati, con relazioni quadrimestrali e costituzione di un pool di consiglieri ad hoc, non risulta agli atti della Commissione Consiliare Politiche sociali e Salute e di quella di Controllo nessun atto dal quale si possa conoscere l'esatto quadro finanziario e patrimoniale del Fuligno e i dati complessivi sulla sua gestione, impedendo così al Consiglio di poter svolgere i poteri di indirizzo e di controllo attribuiti dalla legge;• Preso atto che nello Statuto dell'Ipab, approvato dal Consiglio e dalla Giunta Comunale nonché dalla Regione, non è prevista alcuna forma di controllo nè di approvazione di un rendiconto di gestione da parte del Consiglio Comunale di un'amministrazione che contribuisce con ingenti somme al funzionamento dell'Ipab in tutte le sue strutture;• Visto l'art. 5 bis dello Statuto dell'Ipab che detta disposizioni sulle modalità di quantificazione dell'indennità del Presidente;• Viste le novità legislative sulla riforma delle Ipab ed in particolare la L.R. 42/2004 che impone ad ogni Ipab entro la fine del 2004 di rimettere istanza per la propria trasformazione secondo quanto stabilito dal DLgs 297/2001INTERROGA IL SINDACO PER SAPERE1) Perché nello statuto dell'Ipab non si sono previste forme di controllo del suo operato da parte del Consiglio comunale, verificato che il funzionamento dell'istituto dipende in gran parte dal cospicuo finanziamento comunale, e perché si è disatteso l'O.d.G. collegato alla deliberazione n. 677/03;2) Perché il Comune abbia ceduto in uso all'Ipab alcuni locali di proprietà comunale ed abbia cambiato la convenzione trasformando in affitto oneroso di locali l'originario comodato gratuito;3) Quali sono i motivi che di fatto impediscono al Consiglio comunale di conoscere l'esatta consistenza del patrimonio dell'Ipab e le modalità della sua utilizzazione;4) se le feste private di compleanno o le cene per le mamme (si vedano le dispense pubblicate dal Comune sul progetto "Il Fuligno alla città") sono autorizzate dal disposto dell'art. 2 dello statuto dell'Ipab nella parte che recita "L'Educatorio favorisce altresì l'uso dei propri locali per iniziative socio-culturali promosse da enti ed organizzazioni sociali, culturali e/o ricreative";5) Se l'affitto dei locali per i corsi del personale comunale per l'attribuzione della cd. "progressione orizzontale" siano stati a carico del Comune o no;6) Come, nel calcolo dell'indennità di carica del Presidente, si sono rispettate le condizioni dell'art. 5 bis dello statuto dell'Ipab Fuligno senza che le medesime siano state definite dall'Amministrazione (entità del patrimonio e bilancio, servizi e dipendenti; compatibilità con le risultanze del conto consuntivo e delle disponibilità finanziarie; rispetto degli indirizzi dati dal Consiglio comunale) e se l'importo sia da considerare equo ed etico alla luce di quanto sopra riportato;7) Perché l'Amministrazione tace sul piano di riordino delle Ipab, in particolare di quelle non ancora trasformate ai sensi della normativa statale e regionale, nell'imminenza dello scadere del termine fissato dalla L:R. 43/2004.Paolo AmatoFirenze, 30 novembre 2004