Sciopero generale del 30 novembre, la maggioranza di centrosinistra appoggia la protesta dei sindacati contro la politica economica del governo

Sullo sciopero generale indetto dai sindacati per domani, 30 novembre, è intervenuto nella seduta di oggi del consiglio comunale il vicecapogruppo DS, Antongiulio Barbaro. Questo il testo della comunicazione:«Lo sciopero generale indetto unitariamente da CGIL, CISL e UIL per il 30 novembre è la giusta risposta alla politica economica e finanziaria del Governo Berlusconi. A tale protesta, cui vanno aggiunte quelle dei Comuni italiani e le numerose e pesanti riserve del mondo produttivo e imprenditoriale a partire dalla Confindustria, desideriamo associarci manifestando la nostra solidarietà e la nostra partecipazione.Al Governo contestiamo il metodo di assunzione delle decisioni con cui, abbandonando la pratica della concertazione avviata nel 1992, si fa strame di corretti e costruttivi rapporti con le parti sociali e con le istituzioni locali, e si mette la società italiana di fronte al fatto compiuto. Su questo punto sono sufficienti le parole del segretario generale della CISL, Pezzotta: «qui le cose vengono imposte non discusse. Stanno distruggendo e sconvolgendo il tessuto delle relazioni sociali. Così si indebolisce il modello democratico. Il pregiudizio che esiste nei confronti del sindacato genera un grande turbamento.Ma al Governo contestiamo anche il merito e l'essenza della manovra finanziaria: dopo il breve momento di "verità" emerso dalle dichiarazioni estive del Ministro dell'Economia, Siniscalco, che denunciava un disavanzo di 24 miliardi di euro, siamo tornati ad una politica economica che è un fritto misto indigeribile e pericoloso fatto di reaganismo di ritorno, populismo, avventurismo finanziario.Sta di fatto che il Governo intende comportarsi come lo Sceriffo di Nottingham: togliere ai poveri per dare ai ricchi. Secondo il Dipartimento economico della CGIL «al 10 per cento più ricco della popolazione andranno 2.5 miliardi di euro, circa il 40 per cento dell'intero beneficio. Agli operai, che rappresentano circa il 15 per cento dei contribuenti, andrà poco più del 7 per cento delle risorse, mentre ad una minoranza del mondo imprenditoriale e del lavoro, l'8 per cento dei contribuenti, andrà il 25 per cento dell'intera riduzione fiscale». Inoltre «il 42 per cento delle famiglie italiane non avrà alcun vantaggio. Tra queste quelle più povere, che essendo fiscalmente incapienti non percepiranno nulla. La "no-tax area" non è raddoppiata, come ha voluto far intendere maldestramente il Governo, ma ha assorbito le vecchie detrazioni che sono state riconvertite in deduzioni. Un lavoratore con moglie e 2 figli a carico, con un reddito di 12.000 euro non registrerà nessun miglioramento, uno con 13.000 euro avrà 50 euro annui di beneficio, uno con 14.000 circa 80 centesimi di euro al giorno».La manovra del Governo ha due possibili sbocchi. O davvero per finanziare questa modesta e iniqua riduzione fiscale si realizzeranno i provvedimenti annunciati: cioè non un euro per gli investimenti pubblici, tagli alla scuola, blocco di 5.000 docenti universitari che hanno già vinto i concorsi, riduzione di 75.000 statali, nuove tasse sulle sigarette, sui bolli, sui certificati, sulle concessioni pubbliche e tagli ulteriori agli Enti Locali, ovvero aumento della fiscalità locale e delle tariffe pubbliche, per cui i cittadini pagheranno molto di più di quanto gli viene restituito. Oppure tutto questo il Governo non riuscirà a farlo, e allora la manovra si tradurrà in un nuovo buco nei conti dello Stato, in pratica un aumento del debito pubblico che ancora una volta dovranno pagare i cittadini. Insomma, in ogni caso si tratta di un danno per il Paese.Per tutti questi motivi, a nome dell'intera maggioranza di centrosinistra di questo Consiglio comunale, desidero esprimere pieno appoggio alla protesta di domani e comunicare la nostra partecipazione alla manifestazione di domattina tra Piazza Indipendenza e Piazza Strozzi».(fn)