Voto agli stranieri nei consigli di quartiere, Alessandri (An) e Stella (Fi): "Una scelta ipocrita e demagogica, lontana dalle esigenze degli stranieri"
"Invece di preoccuparsi del diritto di voto agli immigrati, il centro sinistra dovrebbe occuparsi delle situazioni di degrado e di marginalità in cui vivono le fasce più deboli della popolazione, non ultimi molti cittadini extracomunitari". E' questo il commento dei consiglieri comunali di Alleanza Nazionale Stefano Alessandri e di Forza Italia Marco Stella all'indomani l'adozione da parte del consiglio comunale della norma che prevede il diritto di voto per i cittadini extracomunitari nelle elezioni dei consigli di circoscrizione.Secondo i due esponenti della Cdl il processo di integrazione culturale è un fenomeno complesso, legato a molteplici fattori. "Lo stato e gli enti locali devono coordinare i loro interventi per regolare i flussi migratori e al tempo stesso organizzare e raccordare efficacemente le politiche dell'accoglienza, creando una offerta dignitosa alle domande di lavoro e di alloggio. E la legge Fini-Bossi va senza dubbio in questa direzione proseguono Alessandri e Stella garantendo, per la prima volta, l'ottenimento del permesso di soggiorno che viene vincolato a un contratto di lavoro. In questo modo si assicura la permanenza e il soggiorno sul territorio nazionale solo a coloro che effettivamente svolgono una attività lavorativa, evitando così di assistere, come purtroppo succedeva in passato, all'ingresso di immigrati che per sopravvivere erano costretti a ingrossare le file della criminalità"."In questo quadro aggiungono i consiglieri della Cdl appare più che giustificato l'intervento del vicepresidente del consiglio Gianfranco Fini in merito alla possibilità di concedere il voto amministrativo ai cittadini extracomunitari in possesso di determinati requisiti. Il centrosinistra, in 5 anni di governo, non si è minimamente preoccupato di affrontare questo problema mentre l'esecutivo Berlusconi dimostra ancora una volta di caratterizzarsi per il governo del fare"."La questione del voto agli stranieri ribadiscono Alessandri e Stella per come è stata trattata dal centro sinistra, appare quindi una scelta ipocrita ed affrettata che non tiene neppure conto dei pareri del Ministero dell'Interno e del Consiglio di Stato in merito ai requisiti minimi quali la residenza da almeno sei anni, il contratto di lavoro e la conoscenza della lingua italiana. Con questo provvedimento, il centro sinistra fiorentino si è voluto mettere la coscienza in pace concludono i due esponenti della Cdl fingendo di ignorare i veri problemi degli immigrati e le condizioni in cui versano le categorie più deboli della società". (mf)