Voto agli stranieri nei consigli di quartiere, Razzanelli (Udc): "La vera integrazione passa attraverso la residenza e il lavoro"

"La vera integrazione non si ottiene in questo modo. Anzi la delibera approvata oggi per il voto attivo e passivo nei consigli di quartiere avrà come risultato di aumentare il numero degli elettori ma non quello degli stranieri effettivamente integrati". E' quanto dichiara il capogruppo dell'Udc Mario Razzanelli dopo l'approvazione da parte del consiglio comunale della delibera sul diritto di voto dei cittadini stranieri nei consigli di quartiere."Integrare vuol dire aprire le porte a quelli stranieri che abbiamo dimostrato di essere diventati parte attiva della nostra società – aggiunge Razzanelli –. Sono un convinto assertore del principio che le persone che vivono e lavorano in Italia e a Firenze debbano essere integrate anche sotto il profilo politico nella comunità, ma questo non può essere fatto con leggerezza. Questo diritto deve essere concesso ai quei cittadini stranieri che si siano effettivamente integrati nel tessuto socioeconomico della città". Per quanto riguarda il significato concreto del termine "effettiva integrazione", il capogruppo dell'Udc Razzanelli concorda pienamente con le raccomandazioni poste dal Consiglio di Stato: "A mio avviso uno straniero è perfettamente integrato se è residente in città da almeno sei anni, ha la padronanza della lingua italiana e lavora, escludendo così le persone che sono a Firenze per i motivi di studio. Altrimenti – conclude Razzanelli - il risultato è soltanto quello di aumentare il numero degli elettori ma non quello degli stranieri effettivamente integrati". (mf)