Rinasce il tabernacolo di Sant'Isidoro in via Benedetto Fortini

E' di nuovo visibile l'affresco del miracolo di San Isidoro nel tabernacolo di via Benedetto Fortini di fronte alla chiesa di Santa Brigida al Paradiso. Il restauro completato è stato presentato questa mattina dall'assessore alla cultura Simone Siliani, dal comitato per il decoro e il restauro dei tabernacoli, dai rappresentanti della ditta Roberto Cavalli che ha pagato le spese e dall'architetto Dino Gabbrielli che ne ha organizzato il restauro."Questo restauro ha ridato vita ad un manufatto di pregio – ha spiegato l'assessore Simone Siliani- e dobbiamo ringraziare Roberto Cavalli che si è adoperato affinché il recupero dell'opera avvenisse. Mi auguro che anche altri vadano nella direzione di Cavalli perché ciò contribuisce a rendere più bella e godibile la città, anche in zone meno note ma bellissime come questa intorno a via Fortini".Il lavoro di restauro è stato molto accurato, è stato raddrizzato il muro dietro la nicchia che racchiude l'affresco risalente alla metà del 600, sono stati ripiantati sei cipressi dietro il tabernacolo ed è stata ritrovata e recuperata la vena d'acqua che correva sotto l'insenatura, segnale che un tempo in quel luogo le persone andavano lavare i panni.Il tabernacolo di Sant'Isidoro si trovava da tempo immemorabile in precarie condizioni di stabilità a causa delle infiltrazioni di acqua piovana che avevano fatto inclinare verso la strada il manufatto e reso irriconoscibile l'affresco.I lavori sono iniziati con un indagine pittorica per accertare se sotto lo spesso ed annoso strato di incrostazioni vi fosse qualche residuo pittorico:avutane una conferma positiva, si è proceduto prioritariamente a metter in sicurezza la parte muraria.Sono state eseguite delle pareti in cemento armato a monte, lasciando inalterato il paramero a faccia vista in pietra per isolare da un punto di vista statico il monumento dal soprastante poggio, incastrando ed ancorando alla struttura in cemento armato la parte fuoriuscente dal terreno.Una volta assicurata la parte muraria è iniziata la fase di ritrovamento e restauro dell'affresco che ha rivelato l'esistenza di un angiolo con aratro e buoi che lavora la terra mentre Sant'Isidoro fa scaturire l'acqua sorgente.Nonostante le minuziose ricerche non è stato possibile trovare ulteriori elementi figurativi che potessero completare l'immagine nel suo insieme, se non due angioletti nella parte superiore della volta che sorreggono una ghirlanda.E' stato ricostruito il tetto ed impermeabilizzato la parte posteriore del monumento per impedire future infiltrazioni; le parti in pietra sono state protette e le pareti a vista sono state intonacate e verniciate.All'ingresso è stato installato un cancello in ferro per impedire l'accesso al pozzo che è stato chiuso da uno sportello in legno.(lb)