Bilancio di previsione 2005, l'assessore Albini: "I tagli non incideranno né sulle rette per il sociale né sui servizi finora erogati"

"Il bilancio di previsione 2005 che verrà approvato in consiglio comunale il prossimo 20 dicembre, ci costringerà a dei tagli che non andranno comunque a incidere né sulle rette per il sociale né sui servizi finora erogati". L'assessore al bilancio Tea Albini ha espresso in modo chiaro la volontà dell'Amministrazione comunale e oggi ha fornito i numeri della manovra che il Comune di Firenze si appresta a varare per il prossimo anno. Un bilancio che, soprattutto a causa dei minori trasferimenti da parte dello Stato, necessita di una razionalizzazione delle spese. In particolare: il 50% per quanto riguarda i beni e servizi legati alla macchina comunale e il 10% (con qualche eccezione anche di maggiore entità) per i vari assessorati. Il fabbisogno accertato (compreso quello relativo alla restituzione di capitale) per il 2005 ammonta a 510 milioni di euro, a fronte di entrate reali per 490 milioni di euro. La differenza quindi da coprire attraverso i tagli è di 20 milioni di euro."Pur nell'incertezza che caratterizza l'iter della Legge Finanziaria in discussione in Parlamento – ha aggiunto l'assessore Albini – e della confusione che regna nella stessa maggioranza governativa, approveremo il bilancio in virtù della nostre risorse. Commisurando le spese alle reali entrate. Un percorso che ci ha portato a un'analisi attenta, assessorato per assessorato e direzione per direzione, sulle voci di spesa e sulle previsioni di entrate. Nel mese di gennaio poi opereremo un assestamento in ottemperanza alle disposizioni che emergeranno dalla Legge Finanziaria".L'incertezza cui si riferisce l'assessore Albini è stata al centro anche del dibattito della recente assemblea congressuale dell'Associazione dei Comuni italiani di Genova, dove i sindaci – di ogni schieramento politico – hanno chiesto in modo esplicito al Governo di rivedere l'articolo 6 della legge, quello che riguarda gli Enti Locali. "Per evitare il taglio di alcuni servizi, l'incremento delle tariffe e un intervento sull'Ici – ha detto ancora l'assessore Albini –, l'unica leva che la legge ci consente è quella dell'applicazione dell'addizionale Irpef. Per ritenendola una tassa iniqua vorrei ricordare la scelta fin qui operata dal Comune di Firenze di non applicarla fino allo 0,5 per mille, come tutti i Comuni della provincia, ad eccezione di Calenzano, ma di attestarla sullo 0,3 per mille. Oppure come la Regione Toscana che è allo 0,9 per mille"."Non si può paragonare un Comune a un ministero o a un altro Ente – ha concluso l'assessore Albini –. Lo Stato continua a sottovalutare il ruolo centrale e fondamentale dei Comuni che erogano servizi per i cittadini e per questo devono essere messi nella condizione di farlo".(fd)