Checcucci: «Smantellare la Sitimet, un ente inutile che costa al Comune troppi soldi»
«Smantelliamo gli enti inutili, a cominciare da quelli come Sitimet che campano a spese dei cittadini perché l'amministrazione non ammette di aver commesso un errore». È quanto chiede la presidente della commissione controllo Gaia Checcucci dopo l'audizione con la presidente di Sitimet, la società partecipata che si occupa, tra l'altro, della produzione, della la razionalizzazione e del mantenimento delle banche dati necessarie allo sviluppo di servizi per cittadini, imprese ed enti pubblici nell'area metropolitana fiorentina.«L'incontro ha spiegato Gaia Checcucci che sulla questione ha presentato un'apposita mpozione ha conferma i nostri dubbi: la società è nata male, costa troppi soldi all'amministrazione comunale e la sua configurazione è del tutto sproporzionata rispetto ai risultati. Meglio ammettere l'errore e chiuderla.«Sitimet ha ricordato - nasce nel '98 come società mista a maggioranza di capitale pubblico del Comune di Firenze (51%) insieme a Consorzio Quadrifoglio e Ataf, al tempo consorzi pubblici, rispettivamente 12,5% ciascuno e a capitale privato con due partner, FiorentinaGas e Silfi entrambi società a maggioranza di capitale privato. Inseriti peraltro in maniera illegittima, senza bando di gara ma a chiamata diretta.Il capitale societario era di 714 mila euro. Nel 2003, con la delibera numero 918, il Comune, con il solo voto contrario del gruppo di Alleanza Nazionale, approvò le modifiche all'oggetto sociale di Sitimet ampliando le attività della società, in modo da rafforzare e potenziare la sua capacità di operare sul mercato e allargarla verso la realizzazione di servizi alla cittadinanza e alle imprese (e-government) sul territorio metropolitano. Il capitale aumentò così di 306 mila euro».«Un anno dopo, con la delibera del 5 aprile 2004 ha proseguito la presidente della commissione controllo - il consiglio comunale approvò il piano d'impresa della società, così come redatto secondo le stesse indicazioni del consiglio, e l'aumento di capitale sociale nella misura complessiva di 3.760.000 euro, dunque più di sei volte quello originario. Il Comune sottoscrisse la quota di competenza in 1.917.600 euro, versando nel bilancio 2004 una quota di 479.400 euro (pari 25% dell'aumento complessivo) assumendo un mutuo e impegnandosi per la restante quota del 75%, pari a 1.438.200 da versare nell'esercizio 2005. In questo modo confermò la fiducia nei confronti della società».«Ad oggi però ha concluso Gaia Checcucci - il capitale versato è solo quello del Comune di Firenze e di 400 mila euro di Ataf. Mancano ancora all'appello Quadrifoglio, Silfi e Fiorentina Gas. Cosa aspettano queste società a versare il loro capitale? E il Comune come pensa di trovare oltre un milione e mezzo di euro per permettere a Sitimet di svolgere quel ruolo funzionale che le delibere citate le avevano affidato? Dall'audizione in commissione è evidente che siamo di fronte ad una scelta da fare quanto prima per evitare che si spendano soldi della collettività inutilmente. Il potenziamento di Sitimet doveva permettere alla società di reggersi con le sue forze acquisendo un ruolo nel mercato di riferimento e senza mantenere un "cordone ombelicale" con il Comune, così come dovrebbero fare tute le società per azioni: in realtà ciò non è avvenuto e non sembra possa accadere. Infatti l'unico cliente destinato a rimanere tale per ancora alcuni anni è lo stesso Comune di Firenze». (fn)