Di Giorgi: «La Rete strumento di democrazia»
Che cosa significa per i Comuni italiani essere digitali? Adesso che la corsa a Internet non rallenta il passo, la crescita delle amministrazioni presenti in Rete non è più vorticosa ma si fa fisiologica e segna il tramonto dei miti della prima ora: dai siti vetrina ai servizi interattivi (i totem stradali o gli atti amministrativi riversati così com'erano sui siti Web) pensati per cittadini che il più delle volte nemmeno li volevano. Ma la rivoluzione c'è stata e gli enti locali, compreso il Comune di Firenze, hanno accelerato nello sviluppo dell'informatizzazione del territorio e nel processo di ammodernamento attraverso le nuove tecnologie con l'obiettivo di trasformare i cittadini in veri 'cittadini digitali'.Di queste trasformazioni parla anche un nuovo manuale, "L'informatica del diritto", di Renato Borruso, Rosa Maria Di Giorgi, Leonello Mattioli e Mario Ragona, edito da Giuffrè.« Questo volume - ha spiegato la vicepresidente del consiglio comunale Rosa Maria Di Giorgi - nasce sulla base dell'esperienza maturata da me e dagli altri autori nell'ambito dell'insegnamento di informatica giuridica presso la facoltà di giurisprudenza dell'Università di Perugia e nell'attività di ricerca presso il Consiglio Nazionale delle Ricerche di Firenze.Fra i numerosi argomenti affrontati nel libro, sono stati privilegiati quattro temi: l'informatica documentaria per la ricerca di leggi e sentenze, l'intelligenza artificiale applicata al diritto, le tecniche informatiche di supporto alla redazione di testi normativi, e infine l'informatica amministrativa.«Il processo di innovazione, di trasparenza e di efficienza del settore pubblico messo in moto dalle leggi Bassanini - ha aggiunto - trova in Internet un potente alleato perché la Rete è portatrice negli enti locali di una cultura gestionale che da sempre è prerogativa del settore privato: nei Comuni entrano logiche come la cosiddetta "customer satisfaction," la qualità totale, il marketing dei servizi e del territorio che richiedono strumenti di comunicazione avanzata e, di conseguenza, una riorganizzazione complessiva degli uffici». Le amministrazioni che hanno cominciato per prime se ne sono rese già conto: «I Comuni più avanzati - ha proseguito Rosa Maria Di Giorgi - erano partiti realizzando servizi al cittadino che pochi usano: forse in futuro non sarà più così, ma oggi la cosa importante è che la pubblica amministrazione locale usi la telematica al suo interno per semplificare i processi e proporre al cittadino un sistema efficiente senza oneri amministrativi». (fn)