Aeroporto, Bosi (Forza Italia): "Un appello bipartisan per il futuro dello scalo fiorentino"

Un appello alla collaborazione bipartisan per non far morire l'aeroporto Vespucci. Lo ha lanciato, a nome di Forza Italia, il consigliere comunale azzurro Enrico Bosi nel corso del dibattito in consiglio comunale dedicato al futuro dello scalo fiorentino."Mentre in tutta Italia c'è un fervore di opere e non c'è aeroporto che non abbia intrapreso un piano di potenziamento e sviluppo, solo a Firenze si continua a farsi del male". Il consigliere Bosi fa l'esempio della vicina Bologna. "Qui, rispettando i tempi programmati si è prolungato la pista da 2.450 a 2.800 metri e si sono attivati quest'anno 32 nuovi voli, comprese destinazioni intercontinentali. Entro il 2005 la struttura ospiterà il terminal della metropolitana cittadina per la stazione, il centro ed il quartiere fieristico". La situazione fiorentina secondo l'esponente azzurro è ben diversa. "Svilupparsi o morire. Questo è il drammatico dilemma dell'aeroporto di Peretola, uno scalo aereo salvato una volta dalla tecnologia e che oggi rischia di essere uscito dalla tecnologia. Gli aerei della nuova generazione stanno stretti in una posta corta come quelli del Vespucci e via via che le compagnie aeree tra cui Lufthansa e Air France sostituiranno gli obsoleti aeromobili con i nuovi modelli a Peretola rimarrà ben poco"."A questo punto – aggiunge il consigliere Bosi – una scelta s'impone e noi chiediamo al sindaco e alla sua maggioranza un po' di coraggio. Il masterplan che doveva rivitalizzare Peretola è tornato dal Ministero dell'Ambiente con tali limitazioni che i lavori richiesti costerebbero una cifra enorme, molto superiore allo stesso capitale di AdF (si parla di cifre che vanno da 100 a 200 miliardi di vecchie lire). La società, fra le altre cose, dovrebbe realizzare l'interramento completo del tratto finale della Firenze-Mare, ma si paventa anche la delocalizzazione di molte famiglie, dalle 300 alle 500, che sono all'interno della zona del rumore perché il ministero ha aggiunto la fascia B che è densamente popolata. A questo punto – prosegue l'esponente azzurro – AdF cosa dovrebbe fare? Doveva pensare a ipotesi alternative e tra queste c'è la pista parallela all'autostrada (di almeno di 2.400 metri) e c'è anche l'allungamento di quella attuale verso Monte Morello. Ma subito, non appena AdF, conclusa la campagna elettorale, ha avanzato queste proposte si è scatenato il can-can".Secondo il consigliere Bosi il Comune sapeva che il masterplan era impossibile da realizzare, come dimostrano una serie di atti approvati dal consiglio comunale. Per esempio la variante urbanistica con le modifiche al Piano di Castello, approvata il 22 marzo 2004 senza inserire la bretella di rullaggio dello scalo che avrebbe consentito di dare l'ultimo via libera all'opera. I 2,5 ettari sono stati destinati a zona per attrezzature pubbliche di interesse generale. "Ulteriore conferma – aggiunge ancora l'esponente azzurro – è venuta dalla notizie, apparsa sui giornali la scorsa settimana, che la bretella di rullaggio non può essere costruita dentro l'area attualmente di proprietà dello scalo di gestione". Le normative tecniche impongono infatti 168 metri di distanza tra l'asse centrale della pista e quello utilizzabile per il rullaggio. "In pratica significa che se AdF non vuol far retrocedere lo scalo dell'attuale classificazione di 3c deve obbligatoriamente ampliare l'area aeroportuale in caso di realizzazione del masterplan approvato nel 2003". Ecco che quindi, secondo Bosi, viene a cadere la principale tesi difensiva dei comuni e della Regione secondo la quale la pista parallela (proposta da AdF) non sarebbe possibile a causa del cambiamento di destinazione richiesto per una parte del territorio lungo l'autostrada. In base alle norme infatti anche la costruzione della bretella di rullaggio accanto alla pista attuale necessita di una modifica delle destinazioni d'uso per una parte del territorio attualmente utilizzata per altri scopo. Il consigliere Bosi torna poi ad occuparsi della pista parallela "un progetto che va nella direzione giusta in quanto significa nessun aereo sui centri abitati; nessun inquinamento a Peretola, Brozzi, Ugnano, Novoli e Sesto; maggior sicurezza per i passeggeri nonostante le rassicuranti dichiarazioni di AdF e l'arrivo del famoso bollino entro il mese di novembre"."Ma il buon senso evidentemente non sta di casa a Firenze – aggiunge ancora Bosi – dove da 40 anni di discute di aeroporto con i risultati che sappiano. Le dichiarazioni dell'assessore regionale Riccardo Conti mi fanno pensare che per Peretola il futuro è oscuro e che i soci privati di AdF hanno comprato una vera e propria patacca, visti che gli ultimi risultati della semestrale che denotano un ulteriore calo di passeggeri nell'analogo periodo del 2003 e una riduzione dei voli che ha toccato quota -11%". Il consigliere Bosi conclude lanciando un appello per il futuro dello scalo fiorentino. "Un appello che lancio a nome di Forza Italia per un'aperta collaborazione bipartisan. Mettiamoci intorno a un tavolo interistituzionale, dove il Comune, la Regione e i comuni dell'area metropolitana lavorino affinché Peretola abbia un futuro. Sarebbe una sciagura per lo sviluppo economico di Firenze e del suo hinterland se ciò non accadesse". (mf)