Agostini (DS): «Importante andare a votare anche alle elezioni supplettive»

Questo il testo dell'intervento della consigliera dei DS Susanna Agostini«Le 19.279 persone che anche a Firenze saranno coinvolte nella elezioni suplettive avranno l'occasione di dare un forte scossone alla destra. L'appuntamento è importante anche se questa tornata elettorale è circoscritta a solo sette collegi in tutta Italia, cosa che non favorisce una appropriata campagna elettorale. I cittadini che voteranno devono sapere che il nuovo certificato elettorale impone una preparazione particolare: questa situazione crea problemi sopratutto per le persone anziane, abituate a ricevere a casa quel foglio da consegnare di lì a pochi giorni al seggio per il voto. Sta anche a noi rappresentanti istituzionali, iscritti ai partiti e a quanti hanno senso civico, ricordare, contribuire ad aumentare il quorum dei votanti.Credo che l'aumento della percentuale degli elettori sarà possibile anche sull'onda della recente mobilitazione popolare creatasi intorno alla raccolta firme per l'abrogazione o la modifica sostanziale della legge che oggi regola la procreazione medicalmente assistita. Tanti cittadini ci hanno espresso grande preoccupazione per l'escalation nella riduzione dei diritti messa in atto dal governo di centrodestra. Le persone che abbiamo incontrato, in maggioranza donne, sono certa che andranno a votare con uno scopo in più: quello di veder garantiti diritti e libertà, conquistate negli anni dai nostri nonni e genitori. Andranno volentieri anche le persone anziane che fanno ogni giorno il conto delle decurtazioni ai loro diritti e al loro benessere.In questi frangenti sono sempre le donne che hanno maggiormente il polso della situazione e per questo mi piace ricordare la storia di una conquista: il diritto di voto delle donne. In Italia tale diritto arrivò solo il 31 gennaio del 1945. Con il paese diviso ed il nord sottoposto all'occupazione tedesca il Consiglio dei Ministri presieduto da Ivanoe Bonomi emanò un decreto che riconosceva questo diritto. Il 2 giugno del 1946, così, le donne votarono per il referendum istituzionale e per le elezioni della assemblea costituente ma già nelle elezioni amministrative precedenti avevano votato risultando in numero discreto elette nei consigli comunali. Sui banchi dell'assemblea costituente sedettero le prime parlamentari: nove della DC, nove del PCI, due del PSIUP ed una dell'Uomo qualunque.La storia ci aiuta a ricordare la nostra giovane democrazia ancora tanto da coltivare e riconfermare ogni volta che ci capita l'opportunità. Democrazia che ancora necessita di essere coltivata e riconfermata ogni volta che se ne presenta l'occasione».(fn)