Rumore aeroporto, Barbaro (Ds): "No agli allarmismi sul trasferimento delle famiglie. Piuttosto si attui la classificazione acustica chiesta dagli enti locali"
Trasloco in massa per le famiglie che abitano intorno all'aeroporto? Un allarmismo privo di fondamento. E' questo il commento di Antogiulio Barbaro, vicecapogruppo Ds, alle notizie oggi apparse su alcuni quotidiani locali. "Sull'eventuale trasferimento dei nuclei familiari residenti nella zona intorno all'aeroporto Vespucci, gli allarmismi sono privi di fondamento quanto meno allo stato delle misure disponibili precisa l'esponente diessino, membro della commissione urbanistica . In ogni caso, il numero di famiglie eventualmente da delocalizzare' non dipende dalla fotografia del rumore aeroportuale allo stato attuale, ma dalla classificazione acustica del territorio intorno allo scalo che deve ancora essere adottata dalla Commissione aeroportuale". Barbaro poi entra nel dettaglio. "La delocalizzazione' delle residenze nella zona intorno all'aeroporto è stabilita dalla normativa vigente e dal decreto del Ministro dell'ambiente che ha concluso la valutazione di impatto ambientale (VIA) del piano di sviluppo del Vespucci. Questa opzione, a carico della società di gestione dello scalo (AdF) interessa solo gli edifici residenziali presso i quali il rumore aeroportuale è superiore a 65 decibel. Secondo la più recente relazione sullo stato acustico dell'aeroporto Vespucci, condotta dall'Arpat e riferita alle operazioni di volo nell'anno 2002, non vi è alcuna abitazione collocata in questa fascia. Quindi i numeri apparsi sulla stampa appaiono ad oggi lontani dalla realtà"."Inoltre continua l'esponente diessino la delocalizzazione' potrà essere presa in considerazione solo dopo che la Commissione aeroportuale avrà adottato la classificazione acustica del territorio circostante lo scalo, attualmente in fase di studio. Non dimentichiamo che la classificazione acustica precisa Barbaro non è la banale presa d'atto del rumore aeroportuale alla luce delle misure disponibili, ma un vero e proprio atto di pianificazione territoriale concordato tra enti locali, società di gestione e autorità aeronautiche (Enav e Enac). Se, come già richiesto all'unanimità dal consiglio comunale di Firenze e recepito da Regione Toscana e Ministero dell'ambiente al termine della procedura di VIA, questa classificazione stabilirà di ricondurre le aree densamente abitate su livelli di rumore aeroportuale inferiori a 60 decibel, nessuna famiglia dovrà essere delocalizzata. Sarà sufficiente aggiunge Barbaro che AdF provveda alla doverosa insonorizzazione degli edifici adibiti a residenze, con costi evidentemente contenuti".Il vicecapogruppo dei Ds sottolinea poi che, come previsto dalle norme vigenti, qualunque siano le ipotesi di sviluppo o modifica dello scalo, le operazioni aeroportuali attuali e future dovranno adattarsi al contesto territoriale circostante, minimizzando gli impatti per perseguire gli obiettivi indicati dal Ministero dell'ambiente. E questo sarà possibile attraverso opportune procedure antirumore da far rispettare finalmente con il massimo rigore: per esempio la deviazione delle rotte di decollo, l'aumento dell'angolo di atterraggio, la limitazione dell'uso dei motori "in reverse" e via dicendo. "Così facendo conclude Barbaro gli oneri a carico di AdF per le opere di risanamento acustico saranno senz'altro minori di ciò che viene continuamente, ma secondo me artificiosamente, paventato. Mi domando, a questo punto, se la diffusione di notizie allarmistiche non faccia parte di una precisa strategia per far saltare il difficile equilibrio tra operazioni di volo e tutela del territorio che gli enti locali stanno da tempo perseguendo, nonostante la collocazione oggettivamente problematica dello scalo Vespucci nel contesto urbano della piana". (mf)