Cinema e donne contro ogni discriminazione: consegnato il "Sigillo di pace" alle registe Marilù Mallet e Fanta Regina Nacro. L'assessore Lastri: "Un premio in nome della pace"

Il cinema visto attraverso gli occhi delle donne. In particolare di coloro che provengono da luoghi dove ancora sono vive diverse forme di razzismo e di discriminazione. Con il "Sigillo della pace", una medaglia d'argento con il logos "S.Pax et Defensio Libertatis", vengono premiate le artiste, le autrici cinematografiche, che realizzano opere che propongono la conoscenza e il rispetto tra le culture per la risoluzione dei conflitti.In questa edizione il premio è stato conferito, questa mattina nel Salone dei Duecento alle artiste Marilù Mallet, regista cileno-canadese e Fanta Regina Nacro, regista del Burkina Faso. Come lo scorso anno vi è una doppia premiazione: la selezione operata tra film e rispettivi paesi di produzione, ha individuato negli ultimi lavori delle due registe, opere ad alto contenuto di confronto culturale, capaci di esprimere con più intensità e fascinazione il nesso innovativo tra linguaggio filmico e discorso di pace, inteso nell'accezione più ampia dei suoi significati."Ogni anno organizziamo questo appuntamento - spiega l'assessore - perché Firenze è una città di pace. Il conferimento del sigillo ne rappresenta simbolicamente l'impegno della nostra città su questo importante tema"."Questa mattina, due registe, impegnate sulla pace e la solidarietà, ci hanno dimostrato come con l'arte cinematografica – prosegue l'assessore - si può trasmettere cultura di pace".Il premio "Sigillo della Pace", organizzato dall'assessorato alla pubblica istruzione, pari opportunità, cultura delle differenze, e del Progetto Donna, in collaborazione con il Laboratorio Immagine Donna, nell'ambito del festival del cinema delle donne, alla sua XXVI edizione, ha il titolo "La rosa e la spada".Da più di vent'anni a Firenze, si danno appuntamento registe, scrittrici di cinema, attrici, scenografe, produttrici, per riflettere su quanto di più nuovo e urgente si esprime nel mondo delle immagini, con uno sguardo al femminile.Il festival internazionale di "Cinema e donne" è un percorso nel quale si può esplorare a fondo, e con successo, la relazione tra le donne e il cinema dei paesi in cui si vive un passaggio dalla tradizione alla modernità, e dove è più forte il conflitto tra i ruoli e le tematiche di genere. Non a caso, molta attenzione, coronata da premi e da grande successo di pubblico e critica, è già stata concentrata su alcune registe: . Moufida Tlati, Safi Faye, Yamina Benguigui e Hejer Charf negli scorsi anni hanno ricevuto il "Sigillo della Pace".Questa mattina hanno partecipato all'iniziativa gli studenti dell'Istituto agrario, Pascoli, Sassetti-Peruzzi e del Liceo Galilelo.Un'occasione speciale conclude quest'anno la manifestazione: dal Sigillo della Pace 2003 e dall'incontro degli studenti con le registe premiate è scaturito il progetto didattico "Schermi di Pace" (curato dall'Associazione Laboratorio immagine Donna e inserito ne "Le Chiavi della Città") che ha portato alla realizzazione di alcuni video contro il razzismo, da parte di giovanissimi videomaker fiorentini. Protagonisti i ragazzi di tre scuole medie: Agnolo Poliziano,Ghiberti-Barsanti e Beata Maria de Mattias. Assieme ai loro docenti e alle esperte del Laboratorio "Immagine Donna" hanno analizzato, come modello particolarmente efficace, il "corto" Pimprenelle di Yamina Benguigui. Hanno poi ideato delle azioni e/o soggetti per video-clip finalizzati alla diffusione della cultura dell'incontro e dell'amicizia contro il razzismo. In questo progetto gli studenti hanno sperimentato i ruoli dello sceneggiatore, del regista, dell'attore, cimentandosi con l'intero ciclo di una vera produzione audiovisiva. I corti realizzati dai ragazzi saranno proiettati il 6 ottobre presso lo Spaziouno, alla presenza delle registe vincitrici del premio "Sigillo della Pace". (pc)SEGUE FOTO CGE