Donzelli (AN): «Gonfalone di Firenze ai festeggiamenti per ricordare il cinquantennale del ritorno di Trieste all'Italia»

Gonfalone di Firenze ai festeggiamenti per ricordare il cinquantennale del ritorno di Trieste all'Italia. E' quanto chiede, in una mozione, il consigliere di Alleanza Nazionale Giovanni Donzelli. Il documento è stato firmato anche dal capogruppo Riccardo Sarra e dal consigliere Stefano Alessandri.«Il 26 ottobre 1954 Trieste tornava italiana – si legge nella mozione - dopo una drammatica parentesi durata nove anni. Questi avvenimenti ebbero inizio il 30 aprile 1945, quando le truppe jugoslave del maresciallo Tito, occuparono la città. In quei giorni, Trieste ebbe a subire violenze e deportazioni che si indirizzarono contro la popolazione italiana e verso i "benestanti", al di là del dato politico: la violenza colpì infatti anche molti antifascisti che ritenevano logica la soluzione di Trieste all'interno dello Stato italiano».«La prospettiva del totalitarismo comunista, cui si ispirava la Jugoslavia di Tito - prosegue il consigliere di Alleanza Nazionale - mirava non solo alla nazionalizzazione di quelle terre, ma anche alla fine delle élites economiche che si erano strutturate da decenni, in favore di una visione collettivistica della proprietà e dei beni. Il 12 giugno 1945, gli Alleati costrinsero Tito a lasciare la città, che venne amministrata dal governo militare Alleato. La zona giuliana fu suddivisa in due zone, la Zona A sotto il diretto controllo angloamericano e la Zona B sotto quello jugoslavo. A Trieste le elezioni amministrative del 1949 e del 1952 diedero risultati inequivocabili in merito alla volontà dei triestini di essere italiani. Alla fine, dopo molte tribolazioni, l'Italia rientrò finalmente a Trieste e Trieste in Italia».Donzelli invita inoltre l'amministrazione a «far ricordare nelle scuole gli avvenimenti di quei giorni»; «chiedere al Governo Italiano di inserire queste pagine di storia nei programmi obbligatori» e «inviare una richiesta scritta alle autorità comunali di quelle città della zona B di Trieste affinché si impegnino per far restituire i beni e le proprietà conculcate agli italiani che scelsero l'Italia». (fn)Questo il testo della mozione:Tipologia: mozione.Soggetto proponente: Giovanni Donzelli.Altri firmatari: Riccardo Sarra, Stefano Alessandri.Oggetto: per invitare l'amministrazione a ricordare ed a partecipare con proprio Gonfalone ai festeggiamenti di Trieste italiana.CONSIDERATO che Il 26 ottobre 1954 Trieste tornava italiana, dopo una drammatica parentesi durata nove anni;PRESO ATTO che questi avvenimenti ebbero inizio il 30 aprile 1945, mentre il secondo conflitto mondiale volgeva al termine, quando le truppe jugoslave del Maresciallo Tito, occuparono la città;CONSIDERATO che il Partito Comunista Italiano rispose all'occupazione con un manifesto firmato da Palmiro Togliatti, nel quale si invitava la popolazione ad "accogliere le truppe di Tito come liberatrici";VALUTATO che nei giorni di occupazione jugoslava, Trieste ebbe a subire violenze e deportazioni che si indirizzarono verso la popolazione italiana e verso i "benestanti", al di là del dato politico: la violenza colpì infatti anche molti antifascisti che ritenevano logica la soluzione di Trieste all'interno dello Stato italiano. La prospettiva, infatti, del totalitarismo comunista, cui si ispirava la Jugoslavia di Tito, mirava non solo alla snazionalizzazione di quelle terre, ma anche alla fine delle élites economiche che si erano strutturate da decenni, in favore di una visione collettivistica della proprietà e dei beni;CONSIDERATO che questa situazione, che a Trieste si sviluppò per soli quarantacinque giorni, sarà la causa non solo del fenomeno delle foibe, ma anche delle deportazioni nei campi di concentramento jugoslavi di popolazioni inermi; in Istria, a Fiume e in Dalmazia, invece, questa situazione si estese per mesi, costringendo più di 300 mila persone ad abbandonare quelle terre per potere mantenere la propria identità nazionale;PRESO ATTO che il 12 giugno 1945, gli Alleati costrinsero Tito a lasciare la città, che venne amministrata dal Governo Militare Alleato. La zona giuliana fu suddivisa in due zone, la Zona A sotto il diretto controllo angloamericano e la Zona B sotto quello jugoslavo;PRESO ATTO che a Trieste le elezioni amministrative del 1949 e del 1952 diedero risultati inequivocabili in merito alla volontà dei triestini di essere italiani;RICORDATO che il 4 novembre 1953, di fronte al rifiuto del comandante alleato di consentire l'esposizione della bandiera italiana al municipio della città, richiesta fatta dal sindaco Gianni Bartoli, la città insorse e negli scontri che seguirono, dal 4 al 6 novembre, si contarono sei morti tra i manifestanti, colpiti dalla polizia che reagì in maniera sproporzionata a disordini che vedevano in primo piano una folla disarmata;CONSIDERATO che la mattina del 5 novembre gli studenti triestini disertarono le aule e scesero in piazza per chiedere che Trieste fosse italiana. Seguirono repressioni feroci, con anche inseguimenti e spargimento di sangue all'interno della Chiesa di Sant'Antonio, fino all'uccisione di Antonio Zavadil e Pietro Addobbati di soli quindici anni;CONSIDERATO che in seguito all'eco di questi avvenimenti il 5 ottobre 1954 venne firmato un memorandum d'intesa che sanciva il passaggio della zona A all'Italia e della zona B alla Yugoslavia;RICORDATO che soltanto il 26 ottobre l'Italia rientrò finalmente a Trieste e Trieste in Italia;CONSIDERATO che comunque in seguito a questa spartizione seguì l'esodo drammatico da alcune città italiane come Capodistria, Albaro Vescovà, San Servolo e Crevatini che erano rimaste fuori dal confine in seguito alla Spartizione;RICORDATO che in città è numerosa la presenza di esuli che hanno vissuto sulla propria pelle queste drammatiche pagine di storia;PRESO ATTO che la città di Trieste festeggerà ufficialmente il rientro in Italia con molte iniziative che inizieranno il 26 ottobre e culmineranno il 4 novembre con la visita del Presidente della Repubblica Carlo Azeglio CiampiIL CONSIGLIO COMUNALE IMPEGNA IL SINDACO A:- Partecipare con una delegazione e con il proprio gonfalone ai festeggiamenti di Trieste italiana;- Invitare le scuole a ricordare gli avvenimenti di quei giorni;- Chiedere al Governo Italiano di inserire queste pagine di storia nei programmi obbligatori;- Inviare una richiesta scritta alle autorità comunali di quelle città della zona B di Trieste, ormai città europee, affinché si impegnino per far restituire i beni e le proprietà conculcate agli italiani che scelsero l'Italia.