Networking 2004 , l'Assessore Siliani: "un'iniziativa che valorizza i giovani artisti della Toscana"
L'Assessorato alla Cultura ha presentato questa mattina la terza edizione di "Networking", dal titolo "My home. Una casa in città", promossa dalla Regione Toscana e dai Comuni di Firenze, Livorno, Monsummano Terme, Pontedera, Prato, Seravezza."La terza edizione di "Networking" spiega l'Assessore alla Cultura Simone Siliani - a cura di Arianna Di Genova, con Matteo Chini e Lorenzo Bruni, offre alle giovani generazioni creative, operanti in Toscana, l'opportunità di lavorare con sei artiste di fama internazionale attraverso un calendario di workshop e di presentare le opere concepite per l'occasione in un'ampia rassegna finale che raccoglierà in un unico luogo i lavori di una cinquantina di nuovi talenti"."Networking" nasce nel 2000 come progetto annuale finalizzato alla valorizzazione e alla formazione della creatività giovanile nei campi della sperimentazione e della ricerca, oltre che come manifestazione tesa a potenziare e ad incrementare la visibilità dei centri toscani nei circuiti della produzione artistica nazionale e internazionale.Networking 2004 è un'operazione tutta al femminile e vede la partecipazione dell'artista turca Gülsün Karamustafa, l'algerina Zineb Sedira, la serba Dragana Parlac, l'italiana Gea Casolaro, la sudafricana Doris Bloom e la polacca Katarzyna Kozyra. Non è un caso che siano tutte donne le artiste prescelte e che il loro lavoro tocchi temi comuni come lo sradicamento, la domesticità, i rapporti familiari, la routine. Nate in un luogo e in una cultura e spostatesi successivamente in un altro contesto causa guerre, amori, studi, per ognuna di loro la casa è un luogo sedimentato, stratificato, affollato di ricordi, di tradizioni, di riti."Obiettivo di questa edizione hanno spiegato gli organizzatori - è aprire finestre nuove all'interno dello spazio "città", spazio che nel sentire contemporaneo viene vissuto come centrifugo, poco aggregativo, quasi dissolto. Dentro le metropoli però esistono gli spazi abitativi, ci sono le "zone di resistenza", i territori della privacy, dove si narra la storia di milioni di individui che attraversano quotidianamente quelle città". "La casa, - proseguono gli organizzatori - secondo quella società moderna che Zygmunt Bauman chiama della "modernità liquida", non è più barriera tra pubblico e privato ma bensì luogo di incroci tra memoria collettiva e personale, dove convergono storie antiche e contemporanee; è un punto fecondo per la creatività artistica perché è lì che entra in gioco l'identità. Le reti di relazioni, le biografie, il senso di appartenenza di ogni cittadino finisce così per disegnare una mappa "umana" ricca, variegata e mutante, che "scarta" rispetto alla globalizzazione e si ri-orienta a partire da sé, dai propri vissuti".La mostra finale e la presentazione del volume che documenta il lavoro svolto, si terranno nella primavera del 2005.(pc)