Barbaro (DS): «Sulla questione rifiuti discussione aperta ma documentata»
«Peccato davvero che su un tema così rilevante come quello relativo alla gestione ecocompatibile dei rifiuti ci si attardi in sterili polemiche a sinistra: è proprio ciò di cui non si sente bisogno, né nel merito né nelle aspettative della città, in specie quella che guarda al centrosinistra allargato». Questa la riposta del consigliere dei DS Antongiulio Barbaro alle dichiarazioni della vicecapogruppo di Rifondazione comunista Anna Nocentini.«Polemizzare con me senza citarmi - ha aggiunto Barbaro - è una caduta di stile su cui non mi soffermo. Per quanto riguarda la valutazione di impatto sanitario, voglio ricordare che gli esperti che hanno redatto la prima partee la seconda parte godono della larga stima di tutti coloro che seguono questa vicenda e lavorano in Istituiti e Università pubbliche, a garanzia dell'imparzialità e della qualità delle stime e valutazioni che ci si attende dalla "VIS". Atto peraltro non dovuto per legge, ma fortemente voluto anche dal consiglio comunale di Firenze a tutela della salute dei cittadini».«Poiché penso sinceramente - ha proseguito il consigliere dei DS - che, dall'Udeur a Rifondazione, sulle politiche di gestione dei rifiuti possiamo essere d'accordo sull'80-90% delle questioni (ovvero riduzione degli imballaggi, revisione coerente dei regolamenti comunali di assimilabilità nell'intero ATO 6, aumento delle raccolte differenziate in particolare dell'organico e dei materiali grigi, passaggio da tassa a tariffa, realizzazione diffusa delle stazioni ecologiche, maggiore informazione e coinvolgimento dei cittadini), soffermarsi sull'unico punto in cui sussistono valutazioni diverse appare strumentale o quanto meno poco costruttivo. Specie alla luce delle attuali politiche del Governo Berlusconi che puntano a minare l'impostazione di fondo del decreto Ronchi, mettendo a repentaglio qualunque pianificazione pubblica, condivisa o meno dalla collega Nocentini».Secondo Barbaro «nel rispetto delle norme nazionali e comunitarie, il ricorso alla termovalorizzazione con recupero energetico limitatamente ad una quota ridotta di rifiuti non altrimenti riciclabili o riducibili è la scelta meno impattante sul piano ambientale ed economico. Naturalmente come ultima risorsa, cui fare eventualmente a meno in futuro quando, con coerenti politiche nazionali, fosse possibile invertire la tendenza per cui l'aumento del prodotto interno lordo è correlato ad un aumento dei rifiuti prodotti. E ricordo che purtroppo nel 2003 il prodotto interno lordo è diminuito, ma i rifiuti in Italia sono ancora aumentati».«Quanto al Consiglio comunale "aperto" - ha concluso - premesso che avevo inteso fosse una proposta della capogruppo di "Un'altracittà/Un altromondo" e non di Rifondazione, nel qual caso dovremmo prendere atto con qualche stupore che Rifondazione si fa "dettare la linea" da altri con meno esperienza, e meno tradizione democratica e popolare, auspico solo che il consiglio affronti anzitutto non per slogan, ma nel merito, tramite le commissioni consiliari, quanto fatto e quanto c'è ancora da fare sul tema, alla luce di una discussione seria già fatta nel 2001, ma non per questo inattuale. Dato che la collega non faceva parte del consiglio, all'epoca, mi permetto con grande cortesia e simpatia di chiederle di documentarsi su quanto concludemmo in quella occasione. Siccome far funzionare bene i meccanismi istituzionali esistenti, in uno Stato democratico e di diritto, è uno dei fondamenti della stessa democrazia, tale proposta non è affatto in contrasto con quant'altri metodi di discussione e di confronto pubblico si vorranno decidere nella sede a ciò preposta, la conferenza dei capigruppo». (fn)