Nocentini (Rifondazione): «Consiglio comunale aperto sul termovalorizzatore»
Questo il testo dell'intervento di Anna Nocentini, vicecapogruppo di Rifondazione Comunista:«Le considerazioni pubblicate pochi giorni fa in difesa della scelta inceneritore hanno davvero bisogno di essere riaffrontate; prima di tutto stupisce che un consigliere di esperienza consideri una discussione svolta in consiglio nel 2001 come definitiva e consenta ad un sarcastico "discutere è sempre utile": dopo di quella ci sono stati atti specifici importanti, sono state rese pubbliche indagini su analoghe installazioni che non possono essere ignorate se si vuole basare il confronto su dati reali e documentati e non su preconcetti. La prima parte della "VIS" (la valutazione di impatto sanitario) denuncia il rischio salute per la cittadinanza della zona "eccesso di tumori del polmone nei maschi a Campi...eccesso di malformazioni dell'orecchio...a Sesto, ecc.". Gli esperti che hanno stilato il rapporto sono fra quelli ufficialmente accreditati; difficile credere però, come proposto nella seconda parte della "VIS", che la pericolosità di un impianto del genere possa essere eliminata solamente spostando di un paio di chilometri l'installazione, ben sapendo che polveri fini e diossine non sono più pesanti della sabbia del deserto che spesso copre tutta Firenze.Stupisce ancora che un consigliere di esperienza valuti con soddisfazione il raggiungimento del 33,3% di raccolta differenziata di Quadrifoglio, e non si ponga piuttosto obbiettivi che anche per realtà simili alla nostra, citate nello stesso piano indistriale dell'ATO 6, superano il 60%, senza pensare a Venezia che sta sperimentando in centro una differenziata che raggiunga l'80%. Esistono possibilità ed esperienze di trattamento dei rifiuti se adeguatamente differenziati: invece, il fatto che un cittadino di Incisa produca 460 chili annui mentre uno di Calenzano ne produca oltre 1.000 chili si spiega solo perché nella Piana i rifiuti degli insediamenti produttivi e commerciali sono assimilati e trattati come gli altri. Bisogna quindi attivare flussi virtuosi di recupero appropriato e impostare così un effettivo riutilizzo dei materiali; bisogna attivare la raccolta porta a porta nelle famiglie, incentivando la cultura della differenziazione e della effettiva riduzione: anche queste sono pratiche già in attuazione i cui risultati sono verificabili e non manca certo la documentazione. Ci sarebbe piuttosto da interrogarsi sul futuro degli impianti attualmente esistenti (compresi Testi e Selvapiana) che potranno anche risultare eccessivi per il bisogno residuo, se davvero si impostasse una politica sulla differenziazione, sul massimo recupero e riduzione.Stupisce infine che un consigliere di esperienza pensi che i cittadini non vogliano partecipare a decisioni che, come si è già sperimentato in passato, incidono sulla loro vita e salute e conseguentemente acquisiscano saperi, conoscenza di esperienze e capacità di proposte, si dotino di propri esperti la cui attendibilità è costruita e vagliata sul campo. Anche a queste conoscenze riteniamo si debba attingere.Non sottovalutiamo la preoccupazione per le scelte che va facendo il Governo, pensiamo anzi che sia sempre più pressante la necessità di accellerarne la caduta per i danni che produce al Paese: per questo sono necessarie scelte coraggiose nelle politiche che hanno a che fare con modelli di vita e di sviluppo alternativi a quelli del berlusconismo; scelte coraggiose anche nelle pratiche di democrazia.Ribadiamo quindi: a quando un consiglio comunale aperto sul termovalorizzatore?».(fn)