In Palazzo Vecchio il ricordo di Tiziano Terzani, il sindaco Domenici: "Grazie per quei giri di giostra che ci hai fatto fare"

"Dobbiamo vivere più naturalmente, desiderare di meno e amare di più. Così anche i malanni come il mio diminuiranno. E soprattutto basta con le guerre e con le armi. Basta con i nemici. Bisogna riportare una dimensione spirituale nelle nostre vite ora intrappolate nella materia. Dobbiamo essere meno egoisti, meno presi dall'interesse personale e più dedicati al bene comune". E' uno dei passi, ripresi dal libro "Un altro giro di giostra", che il sindaco Leonardo Domenici ha citato nel suo ricordo di Tiziano Terzani.Troppo piccola la Sala d'Arme di Palazzo Vecchio per contenere l'enorme folla che ha voluto salutare per l'ultima volta Terzani, tanto che il sindaco ha deciso che la cerimonia si svolgesse nel Salone dei Cinquecento. In prima fila, accanto ai familiari, l'ex presidente del consiglio Giuliano Amato, assessori e consiglieri comunali, il rettore Augusto Marinelli, rappresentanti della Regione Toscana, della Provincia e del Comune di Pistoia, presenti con i gonfaloni."Vorrei iniziare – ha esordito il sindaco Domenici – ricordando una dedica su un libro che mi è stato recapitato il 12 marzo di quest'anno che recitava: ‘A Leonardo Domenici sindaco di Firenze, con tutti gli auguri di farne una città con un anima. Buon lavoro, Tiziano Terzani'. Ecco, da queste semplici parole si capisce la profondità del messaggio e il legame forte con Firenze. Per questo mi ha fatto particolarmente piacere dalla signora Angela che la notizia del conferimento da parte della città di Firenze del Fiorino d'oro sia arrivata in tempo. E credo di poter dire che lo ha reso molto felice"."Ricordo un affollato incontro – ha aggiunto il sindaco Domenici – qui in Palazzo Vecchio nel febbraio 2002 dove Terzani parlò del tema della pace e della guerra. Così come ricordo le cose importanti che lui scrisse poco prima dell'appuntamento col Forum Sociale Europeo del novembre del 2002 e il suo coraggio di schierarsi in quel momento di così forti polemiche. Nelle sue parole c'era la speranza che quel messaggio di pace che partiva dalla sua città si estendesse a tutta l'umanità"."In questo momento – ha concluso il sindaco Domenici – non possiamo non ricordare il rapporto di Tiziano con la sua città E sono particolarmente felice che in una giornata di fine luglio ci sia tanta della sua Firenze. Di quella Firenze che lui apprezzava ancora quando si metteva a sedere a meditare alla basilica di San Miniato. Ecco, io vorrei ringraziarlo come sindaco, come fiorentino, ma anche come una persona che crede profondamente che oggi il messaggio di pace che c'è nei suoi libri, nei suoi scritti, che ha accompagnato la sua vita sia uno dei lasciti più importanti. E vorrei ringraziarlo a nome di tutti, per quei giri di giostra che ci ha fatto fare e che abbiamo fatto con lui. Con i suoi reportage, con i suoi articoli, con le sue riflessioni e con i suoi libri. E credo che quello che possiamo dire oggi qui, dalla sua Firenze, non possa essere che profondamente e sentitamente dal cuore: grazie Tiziano per quello che hai fatto".(fd)