Agostini: «Anoressia e bulimia colpiscono anche bambini sotto i dieci anni di età. E' urgente e necessario intervenire sul piano della prevenzione sociale»
«Anoressia e bulimia colpiscono anche bambini sotto i dieci anni di età e per questo motivo bisogna intervenire soprattutto sul piano della prevenzione sociale». Così la presidente della commissione per le politiche sociali e della salute Susanna Agostini commenta i dati emersi durante l'incontro pubblico, svoltosi ieri in Palazzo Vecchio, dal titolo "Anoressia e bulimia, il cibo parla".«Secondo i dati più dati più recenti il 7% degli adolescenti è a rischio di disturbo del comportamento alimentare - ha spiegato la presidente della commissione Susanna Agostini - e l'apposito centro regionale di Careggi vede annualmente 200 nuovi casi. Si tratta di dati impressionanti che hanno convinto molti genitori a far nascere una importante associazione, "Crisalide". Questi coraggiosi genitori, conversando tra di loro, interagiscono con le strutture sanitarie e riescono così a elaborare le cause profonde della malattia delle figlie e dei figli, contribuendo così a cambiare quel clima ambientale all'interno del quale si è scatenato il disturbo di comportamento alimentare».«Dobbiamo agire sull'identificazione precoce dei disagi - ha aggiunto la presidente della commissione per le politiche sociali e della salute - che si dimostrano attraverso l'avvio di comportamenti alimentari errati, l'abuso di alimenti o il rifiuto degli stessi. Nell'ambito della "Società della Salute" dobbiamo prevenire i più gravi eventi patologici, le anoressie e le bulimie: le istituzioni, la famiglia, la scuola, le palestre i luoghi di aggregazione, le associazioni, i medici di famiglia possono diventare antenne" molto sensibili per individuare i soggetti più a rischio».«Nell'incontro di oggi - ha concluso la presidente della commissione per le politiche sociali e della salute - è stato ribadito che società e mass media hanno una grande responsabilità nell'imposizione dei modelli di riferimento. Il cibo è piacere alimentare, non solo un nutrimento, e viceversa. Come è stato sottolineato dal professor Corrado D'Agostini non si deve insegnare al malato a mangiare correttamente, è piuttosto necessario aiutarlo a farlo diventare una persona più serena e sicura di sé». (fn)