Agostini: «Costruire un movimento di "governance" della salute»
«Costituire un nuovo coordinamento a livello regionale toscano che, in stretta connessione con l'associazione nazionale, approfondisca le metodologie di lavoro, consenta lo scambio di esperienze locali, diffonda informazioni e documenti dell'organizzazione mondiale della sanità, accresca una cultura della salute e promuova incontri periodici regionali, così da facilitare la creazione di un movimento di "governance" della salute a partire dalla gestione di progetti innovativi previsti dall'attuale piano sanitario regionale». Questa la proposta lanciata dalla presidente della commissione per le politiche sociali e della salute Susanna Agostini per sviluppare la "Rete italiane Città Sane". Gli obiettivi della rete, alla quale aderisce anche il Comune di Firenze, sono quelli di promuovere e realizzare iniziative che abbiano come obiettivo la tutela della salute pubblica, la sicurezza, la solidarietà sociale; contribuire a predisporre piani per la salute che si integrino con i progetti e le scelte programmatiche dei Comuni aderenti; sostenere e valorizzare le esperienze e la progettualità di tutte le risorse presenti sul territorio, dalle organizzazioni non governative a quelle di volontariato, che si riconoscano nelle finalità del progetto «Città Sane».Oggi, intanto, si è aperto a Potenza un convegno, organizzato proprio dalla "Rete italiana Città Sane" sul tema "Costruire la Governance per la salute". A rappresentare il Comune è stato chiamato il consigliere Antonio Gerardo Andriulli.«La nostra commissione - ha spiegato la presidente Susanna Agostini - ha portato avanti il progetto di impatto della salute promosso dalla "Rete italiana Citta' Sane". La nostra città sta per varare il Profilo di salute dei propri abitanti, e nel contempo attua l'integrazione socio sanitari prevista dal piano sanitario della Regione Toscana, attraverso la sperimentazione della "Società della Salute".Da anni siamo protagonisti, con le città aderenti a questa associazione, di una importante esperienza di attività di rete per favorire l'attuazione territoriale di buone pratiche di salute. Abbiamo sentito anche il bisogno di condividerla con gli altri Comuni della Toscana, ancora non aderenti alla rete nazionale».«In questa ottica - ha aggiunto la presidente della commissione per le politiche sociali e della salute - abbiamo perciò avviato da due anni una serie di incontri formali ed informali attraverso i quali, proponendoci un arricchimento dei contenuti e dei metodi tecnici e politici per il buon governo dei territori, ci siamo confrontati con assessori, consiglieri delegati e strutture tecniche. I Comuni che hanno partecipato con maggiore assiduità sono stati Grosseto, Arezzo, Siena, Massa, Pistoia, Pescia ma soprattutto, le realtà piccole, come: Borgo a Baggiano, Massa a Cozzile, Lamporecchio.A seguito della funzione di traino informativo e formativo da parte nostra, l' interesse dimostrato contribuisce al proseguimento di tanti piccoli progetti che fino ad oggi restavano azioni positive di buone pratiche, fini a sé stesse».«I sindaci - ha sottolineato Susanna Agostini - sono i primi referenti del governo della salute nelle città. Spetta dunque a loro il nuovo compito di garantire politiche sempre più integrate. Oltre all'aspetto di integrazione socio-sanitaria dovranno porre garantire anche un nuovo iter per le iniziative urbanistiche, piani dei tempi e orari, piani strutturali, pari opportunità, fisica, generazionale e di genere. Questa linea, condivisa tra i più di cento comuni aderenti alla rete, permetterà di far diventate i livelli di salute dei cittadini sempre più omogenei, senza farli cadere sotto la soglia dei livelli essenziali previsti sia dal Governo che dalle realtà regionali».«Oggi - ha concluso la presidente Agostini - Firenze è referente regionale e si impegna a proseguire nel percorso di valorizzazione delle buone pratiche di salute esistenti nelle esperienze di piccoli centri che non hanno le condizioni per aderire ai più ampi progetti che ci legano alle proposte della organizzazione mondiale della sanità. Questa azione di governo della salute per aree omogenee dà un respiro più ampio all'attuazione delle prospettive che ci poniamo». (fn)