Pieri (presidente commissione affari istituzionali): «Un portavoce dell'opposizione anche nelle assemblee elettive locali»
«I buoni rapporti intercorsi fra maggioranza e opposizione non derivano da motivazioni personali ma sono il frutto di un limpido patto di correttezza istituzionale. Un patto che può assumere una connotazione giuridica con l'istituzione anche in consiglio comunale, dopo quello regionale, del "portavoce dell'opposizione"». Così il presidente della commissione affari istituzionali Massimo Pieri commenta la richiesta del vicepresidente del consiglio Graziano Grazzini.«Il bipolarismo - ha spiegato Pieri - è la conseguenza più vistosa delle leggi elettorali maggioritarie approvate più di dieci anni fa. Ormai l'identità di ciascuna forza politica è legata in gran parte dal fatto di partecipare, o dal rifiuto a partecipare, ad uno dei due grandi poli. L'assemblea degli eletti è la sede "sovrana" di decisione che riguarda la nostra città: da qui la necessità di modificare lo statuto comunale per dare una veste più istituzionale all'opposizione, traguardo indispensabile per rendere realistico ogni successivo passo verso la razionalizzazione di un bipolarismo davvero maturo anche sul piano delle regole istituzionali».«Con questa novità - ha aggiunto il presidente della commissione affari istituzionali - vogliamo riconoscere quelle prerogative che consentiranno all'opposizione di fare bene il suo mestiere, mettendo a frutto in modo trasparente quelle doti di esperienza, competenza e conoscenza dei problemi che gli sono riconosciute. Per questo è necessario individuare un nucleo, anche minimo, di istituit idonei a rendere maggiormente visibile l'alternatività dell'opposizione, anche nella speranza che un loro costante utilizzo, possa, quanto meno, aiutare ed incentivare quella semplificazione del sistema partitico che da più parti si richiede come obiettivo primario».«In una moderna democrazia come quella britannica - ha concluso Pieri - il leader dell'opposizione vede riconosciuti, per il suo schieramento, mezzi tecnici, risorse finanziaria e risorse umane pari a quelle garantire a chi governa. Fino a quando la maggioranza del consiglio comunale di Firenze non sarà lungimirante e matura per comprendere questa nuova fase istituzionale, risulterà completamente inutile ricercare nuove soluzioni per garantire la centralità del ruolo delle assemblee elettive». (fn)