Ricerca della Fondazione Rosselli: Firenze una città sicura, che ha fiducia nell'Amministrazione e che vuole opere infrastrutturali
Una città che si sente più sicura, che approva il programma di modernizzazione infrastrutturale avviato in questi anni dall'Amministrazione comunale e anzi vorrebbe ulteriori interventi. Ma anche una città che avverte il disagio dell'invasione turistica nel centro storico e della insufficienza di strutture nelle periferie e che, rispetto a otto anni fa, ha recuperato fiducia nell'Amministrazione e nella sua capacità di intervento.Sono questi alcuni dei risultati del secondo questionario della Fondazione Circolo Fratelli Rosselli sui problemi di Firenze anticipati questa mattina dal presidente della fondazione Valdo Spini e dall'assessore all'urbanistica Gianni Biagi. La presentazione ufficiale è fissata per venerdì 2 aprile a partire dalle 15 presso la Biblioteca Comunale Centrale in via Sant'Egidio 21. A discutere dei risultati saranno tre presidi di altrettante facoltà dell'Università di Firenze Franco Angotti (Ingegneria), Raimondo Innocenti (Architettura), Sandro Rogari (Scienze politiche), l'ex preside di Giurisprudenza Aldo Schiavone, che è il direttore dell'Istituto di Studi Umanistici, il direttore dell'Irpet Alessandro Petretto, Francesco Ramella che parlerà del Piano Strategico, Marco Ricca degli aspetti sanitari. Saranno presenti esponenti della cultura come la direttrice degli Uffizi Anna Maria Petrioli Tofani, esponenti della vita sociale e produttiva come Luca Mantellassi, Alessio Gramolati, Maurizio Bigazzi, Sandro Piccini. Ci sarà anche Michele Morrocchi, che ha trattato del tema della formazione del personale politico in un precedente convegno della Fondazione Circolo Rosselli. Questa ampia realtà rappresentativa della società civile dialogherà col sindaco Leonardo Domenici, l'assessore all'urbanistica Gianni Biagi e il prefetto Gian Valerio Lombardi. "Partecipiamo più che volentieri alla presentazione di questa ricerca commenta l'assessore Biagi perché ci consente di capire in progress la valutazione della trasformazione della città in atto. Ebbene, emergono due elementi fondamentali: prima di tutto la consapevolezza che questo processo di modernizzazione è utile e necessario, nonostante sia la causa di qualche disagio; in secondo luogo che le opere in campo infrastrutturale e della viabilità sono considerate centrali, sia come fattori critici sia come temi sui cui si concentrano le maggiori aspettative per il futuro".Tornando alla ricerca, si tratta della seconda inchiesta effettuata sulla città dal Circolo Rosselli e arriva a sei anni di distanza dalla prima. "Questa prima ricerca ricorda Spini svolta nel 1997 e pubblicata nel 1998, presentava caratteri di una forte drammaticità. Preoccupazioni per la sicurezza, situazione precaria e preoccupante per il traffico e dell'ambiente, preoccupazione per la presenza di immigrati. Da questa nuova, più ampia inchiesta, emerge un quadro indubbiamente diverso, più in chiaro-scuro e più complesso, con elementi positivi e negativi, con attese e richieste". In dettaglio sono state formulate 21 domande sui temi più disparati: dal traffico all'ambiente, dall'economia alla partecipazione politica, con l'intento di aprire un dibattito ampio e aperto. Un questionario molto articolato, che poteva essere riempito da persone da un lato motivate, dall'altro lato preparate, come del resto lo era stato quello di sei anni fa. Ma anche un questionario molto serio, che va nel profondo dei problemi. "Il campione non ha pretese di assoluta scientificità aggiunge Spini : si tratta di un campione, rigorosamente anonimo, di operatori impegnati in vari campi della vita della nostra città. Sono stati spediti circa mille questionari e ne sono ritornati 260. Una percentuale accettabile, anche perché rappresenta un universo molto partecipe della vita della città".Ma vediamo alcune indicazioni emerse dalla ricerca. La città ha potenzialmente una classe dirigente matura: si coglie il valore delle grandi opere per lo sviluppo e un migliore assetto della città, ma ci si rende conto che da sole non sono sufficienti. E anzi se ne chiede ulteriori. In secondo luogo la città vuol poter parlare e confrontarsi più di quanto ora di fatto non avvenga: gli spazi creativi del questionario, sono stati pienamente riempiti. C'è perfino una nostalgia verso le precedenti forme partitiche di partecipazione perché si avverte insoddisfazione per le nuove. Per quanto riguarda i temi più sentiti, ambiente e traffico sono ancora le preoccupazioni principali, mentre quella della sicurezza appare di minore intensità come pure quella riguardo alla presenza di immigrati, giudicati sempre più una risorsa sia economica che culturale.Infine la città ha bisogno di fermare la sua perdita di terreno a livello nazionale. Che sia il sistema museale della moda o un comando militare di alto livello o centri direzionali di importanti imprese o ancora la locale squadra di calcio o gli stessi organi di informazione, sono stati e sono numerosi e molteplici i tentativi di ridimensionare il ruolo della città. "Firenze ha bisogno di riprendere pienamente una dimensione nazionale proprio per il ruolo di capitale culturale del paese che le compete spiega ancora Spini . Su questo piano occorre sviluppare ulteriormente il gioco di squadra tra istituzioni e società civile e tra vari livelli istituzionali". (mf)