Bilancio di previsione 2004, la relazione del vicesindaco Giuseppe Matulli

Questa la relazione sul bilancio di previsione 2004 del vicesinaco e assessore al bilancio Giuseppe Matulli.LA PRECARIETA' DELLA FINANZA LOCALELa costruzione del bilancio di previsione per il 2004 ha presentato difficoltà specifiche riconducibili a fattori diversi.Come per tutti gli altri Comuni d'Italia, praticamente senza eccezioni, anche il Comune di Firenze ha dovuto fare i conti con le conseguenze delle condizioni generali della finanza locale che vede ormai prossima all'esaurimento la fase della finanza straordinaria, ormai ridotta alla cosiddetta finanza innovativa, per la ricerca di soluzioni ai problemi dell'equilibrio economico e finanziario dei Comuni.La finanza innovativa proprio perché tale può presentare nel corso dello sviluppo delle operazioni ad essa connesse, alcuni elementi di difficoltà procedurale, che possono comportare mutamenti di caratteristiche e allungamenti dei tempi nella conclusione delle relative operazioni, contribuendo a generare difficoltà nella gestione del bilancio.Ad una tale difficoltà si aggiunge la gestione della finanza pubblica, anche oltre il comparto della finanza locale, soggetta a variazioni improvvise determinate sia dalla necessità di rispettare direttive e parametri europei, sia da esigenze autonome della finanza pubblica conseguenti alla congiuntura difficile della economia nazionale ed europea, ad aspetti specifici della congiuntura italiana ed a scelte politiche governative.Ne emerge un quadro caratterizzato da un elevato tasso di incertezza nelle prospettive che rende progressivamente più difficile la formazione dei bilanci.LA FINANZA COMUNALE DI FIRENZEQuesta situazione si traduce per il nostro bilancio in una ulteriore accentuazione degli aspetti strutturali di difficoltà degli equilibri economici e finanziari: alla tendenziale riduzione della platea contributiva delle entrate tributarie (ICI, addizionale IRPEF e compartecipazione IRPEF) che riguarda i soli residenti, a fronte dei costi crescenti delle funzioni proprie del Comune singolo o associato (come l'assistenza agli anziani in presenza di un aumento del tasso di anzianità della popolazione, ovvero il costo crescente del trasporto pubblico locale, per fare solo due esempi), si aggiungono le conseguenze delle precarietà del sistema finanziario pubblico e quello specifico della amministrazione fiorentina.LE CONSEGUENZE DELLE SCELTE DELLA FINANZA PUBBLICAPer esigenze di completezza del quadro è doveroso un riferimento, sia pure limitato ad un sintetico richiamo, al problema più annoso e drammatico della mancata riforma della finanza locale senza la quale rimane indefinito un assetto sostenibile delle risorse finanziarie, a cominciare dalla utilizzazione del gettito fiscale complessivo, che sia più in armonia con la norma del titolo V° della Costituzione e con il dibattito politico sul federalismo fiscale.Avendo riguardo alle conseguenze specifiche sul bilancio comunale fiorentino per il 2004 per effetto della politica finanziaria governativa si deve anzitutto registrare il mantenimento del blocco nella applicazione dell'addizionale IRPEF ferma per il Comune di Firenze allo 0,3% mentre dal 2002 ne era stata prevista la completa applicazione (dallo 0,3 allo 0,5%) sin dall'anno successivo, ciò ha significato in termini finanziari la mancanza di una risorsa prevista di 10 milioni di €, oltre alla perdita indicata nella relazione dell'entrate previste per il 2004 in cui si legge: "diventa ogni anno più penalizzante per i Comuni il metodo di determinazione dell'addizionale IRPEF rapportato non al gettito reale dell'anno di riferimento bensì al gettito del 1999. Ipotizzando da tale anno ad oggi un incremento del gettito IRPEF superiore al 10%, più che plausibile sia per l'effetto inflazione che per l'incremento dovuto ai condoni fiscali, si può stimare che lo Stato per il 2004 si appropri di circa 2 milioni di € versati dai contribuenti fiorentini a titolo di addizionale IRPEF".La sospensione dell'applicazione dell'addizionale IRPEF (che peraltro una recente sentenza della Corte Costituzionale induce a ritenere di dubbia legittimità), si accompagna a ulteriori incertezze di dati, talune emerse a pochi giorni dalla chiusura dei bilanci, quale la sospensione, a seguito di mancata copertura finanziaria, della indennità compensativa dell'addizionale ENEL, e riduzione del fondo inerente l'adeguamento al tasso programmato di inflazione ( circa 350mila €).Con riferimento alle prospettive di federalismo fiscale da tempo i Comuni italiani stanno attendendo l'applicazione anche su quel terreno della riforma del titolo V° della Costituzione, in ordine alla istituzione di una fiscalità locale che preveda oltre alla cosiddetta "tassa di scopo", anche le tasse commutative, alle quali appartiene la norma che consentirebbe la istituzione del contributo obbligatorio da parte dei turisti che soggiornano a Firenze.Anche questa possibilità è stata frustrata dalla inadempienza governativa di una legge statale che prevedeva l'istituzione dell'alta commissione per definire le norme di coordinamento del regime fiscale fra la parte che spetta agli organi dello Stato e quella che invece è trasferita alle Regioni, commissione che per disposizione di legge doveva terminare i lavori entro il 30 marzo 2003 e che è stata insediata addirittura dopo quella data, e dalla quale si attendono le conclusioni senza le quali la legge regionale istitutiva della fiscalità locale incontra sostanziali impedimenti alla introduzione.Questa impossibilità ha impedito per il presente esercizio la previsione di una entrata certamente non inferiore ai 15 milioni di €.DALLA FINANZA STRAORDINARIA ALLA FINANZA INNOVATIVAI processi che hanno investito tutti i Comuni nell'ultimo decennio con operazioni di finanza straordinaria attraverso il recupero delle evasioni fiscali dell'ICI e della TARSU si stanno sostanzialmente esaurendo e sull'esempio della finanza statale la via che rischia di divenire obbligatoria è quella della cosiddetta finanza innovativa che va dalle continue rimodulazioni del debito ai più pericolosi e controproducenti condoni edilizio e fiscale: segno evidente (soprattutto quello fiscale) di condizioni finanziarie insostenibili. I processi di riorganizzazione sostanziale dei procedimenti operativi della Pubblica Amministrazione sono determinate anche da esigenze di migliore utilizzazione delle risorse scarse, ma soprattutto devono porsi l'obbiettivo di realizzare le modalità e tempi operativi più prossimi a quelli correntemente usati dai soggetti privati che operano nel mercato.La conseguenza del sostanziale esaurirsi della finanza straordinaria ha portato a registrare, e non potrebbe essere diversamente, la diminuzione delle entrate che nell'esercizio precedente erano previste come entrate straordinarie, per il bilancio di previsione del 2003 si trattava di entrate quali recupero evasione ICI, e anticipazioni canoni antenne per complessivi 15 milioni di € di cui realizzate il 50% (incrementato di 3 milioni e 500mila € il recupero evasione rispetto ai 4 milioni di € previsti e non realizzate interamente le entrate da anticipazione canoni antenne e recupero evasione bus turistici).In riferimento alla finanza innovativa il Comune di Firenze ha sottoscritto il Patto di Stabilità volto alla riduzione del debito realizzando una consistente riduzione dell'indebitamento con la cassa DDPP (il Patto, tuttora in corso, ha realizzato una sensibile riduzione del nostro indebitamento, di circa 70 milioni di €) ed aveva impostato una operazione di finanza innovativa di grande respiro attraverso la cartolarizzazione dei canoni che Publiacqua deve corrispondere ai Comuni dell'ATO n. 3 a fronte della concessione 20nnale degli impianti per l'esercizio del servizio idrico integrato e dei relativi investimenti.L'operazione prevista originariamente nel giugno del 2003 ha incontrato vari ostacoli che ne hanno progressivamente ritardato la realizzazione fino alla parziale sostituzione della operazione stessa con la estinzione anticipata di una parte dei canoni di concessione richiesta dai Comuni da parte di Pubbliacqua e di Consiag.Quel ritardo ha significato la mancata riduzione del servizio del debito per circa 3 milioni e 500mila € nel bilancio del 2003, ed ha ridotto la previsione per il bilancio del 2004 dai 7 milioni di €, originariamente prevedibili per l'esercizio in corso, ai 2 milioni e 800mila € previsti nello schema di bilancio a questo titolo.LA MANOVRA DI BILANCIOLe indicazioni fornite spiegano le ragioni per cui, mentre da una parte l'attuazione dei programmi di questa amministrazione nei singoli comparti ha teso a produrre, negli anni precedenti un livello di spesa inevitabilmente crescente e difficilmente comprimibile (oltre al sevizio relativo al debito accresciuto per gli investimenti effettuati, la maggiore spesa del personale conseguente al funzionamento degli asili nidi costruiti per fronteggiare una domanda largamente non accolta, o al programma di crescita della sicurezza attraverso un piano di aumento del numero dei vigili, o la spesa per i servizi di assistenza obbligatori per legge) dall'altra si verifica un volume di entrate relativamente decrescente sia per ragioni strutturali che per il livello raggiunto nel precedente esercizio attraverso la leva "straordinaria".Questa situazione ha determinato la scelta di un contenimento rilevante della espansione della spesa che sarebbe stata conseguente alla attuazione del programma dell'amministrazione in tutte le parti nelle quali il contenimento era possibile e non incideva sulla spesa connessa con i servizi sociali di maggiore rilevanza.Dal punto di vista politico è più rilevante ciò che non ha un effettivo riscontro contabile, cioè la contenuta espansione della spesa al minimo indispensabile al funzionamento dell'amministrazione senza la interruzione dell'attuazione del programma, si tratta infatti della acquisizione di una consapevolezza piena delle condizioni proibitive alle quali si è costretti ad operare in assenza di una riforma che modifichi la ripartizione delle risorse, alla fonte, fra Stato, Regioni e Autonomie Locali e costituisce un orientamento anche per il futuro della sola modalità possibile per affrontare le sfide che attendono l'amministrazione della nostra città.LA PARTE STRUTTURALEDal punto di vista della politica di bilancio la "manovra" si compone di due parti quella strutturale e quella straordinaria.Fa parte della manovra strutturale, la previsione (conseguente alla restituzione del debito alla Cassa Depositi e Prestiti) di risparmio del servizio del debito di 2 milioni e 800mila € (con prospettiva di raddoppio nel prossimo anno), l'apporto alle entrate correnti degli oneri di urbanizzazione per 9 milioni di €, una accuratissima attività della nostra Direzione Entrate ha consentito al Comune di Firenze di essere il solo capoluogo di Regione ad essere riuscito a farsi riconoscere dal Ministero dell'Interno il contributo compensativo (previsto dall'art.64 della Finanziaria del 2001) dei minori introiti ICI conseguiti dai Comuni per effetto della diminuzione degli imponibili derivanti dalla determinazione delle rendite catastali dei fabbricati compresi nella categoria D (immobili destinati ad attività produttive) per un ammontare annuo di 3 milioni di € circa, l'aumento di 400mila € del canone di concessione della Firenze Parcheggi, conseguente all'aumento in termini fisici delle concessioni attribuite alla società partecipata, il gettito della tassa sulla pubblicità delle cosiddette "vele" per 200mila €, la riduzione della spesa per consumi idrici nelle strutture pubbliche per 800mila € è conseguenza di una ricognizione rigorosa del servizio tecnico comunale che ha consentito di rimuovere dispersioni e sprechi.Si tratta, complessivamente di una manovra di circa 15 milioni di €. Che incide nella struttura del bilancio.LA PARTE STRAORDINARIAFanno parte di previsioni che rivestono il carattere della straordinarietà: i 3 milioni di € provenienti dai canoni di affitto dei siti per le antenne della telefonia mobile, parte degli 8 milioni di € di aumento delle entrate conseguente alle contravvenzioni; sulla base dei primi mesi di applicazione del Telepass, la previsione poteva essere superiore ma è stata contenuta nella considerazione che sia destinato alla rapida riduzione l'ammontare iniziale delle infrazioni; il recupero della evasione per gli anni 2001-2002 comporta una previsione di 4 milioni e 500mila € mentre è di un 1 milione di € l'arretrato del rimborso IVA sui trasporti e servizi (come si usa indicare con terminologia impropria); l'impegno delle categorie economiche a realizzare volontariamente il contributo atteso dalla tassa commutativa potrà avere un gettito di incerta determinazione che, prudenzialmente, viene limitato ad 1 milione di €, analoga previsione riguarda l'apporto del condono edilizio per il quale sono in vigore due leggi, statale e regionale contraddittorie, la Corte Costituzionale dovrà dirimere il contrasto fra le due leggi, la prevalenza della legge statale significherebbe una previsione maggiore ma per ragioni di prudenza non è stata riportata.A completare la chiusura del bilancio si è utilizzata l'anticipata estinzione di quota parte dei canoni che ci sono dovuti da PubliacquaL'operazione ha un importo di circa 29 milioni e 500mila € (oltre IVA), che per 8 milioni e 500mila € vengono utilizzati per sottoscrivere il capitale della stessa società ad integrazione di proventi da alienazioni, oltre a una piccola quota parte di residui che per 21 milioni di € completano la capitalizzazione di Publiacqua per la quota parte relativa al Comune di Firenze. L'altra parte dell'anticipazione, per 21 milioni di € costituisce la parte necessaria delle entrate correnti per chiudere il bilancio.Complessivamente la parte straordinaria della operazione si aggira sui 35 milioni di € dei quali la parte prevalente non troverà riscontro nelle previsioni del prossimo esercizio, c'è tuttavia da osservare che per il prossimo anno appaiono sin da questo momento prevedibili sia le conseguenze della operazione di cartolarizzazione residua per 7 milioni e 600mila €, lo sblocco dell'addizionale Irpef per 10 milioni di € mentre la realizzazione della legge regionale sulla tassazione commutativa consente una previsione non inferiore ai 15 milioni di €.IL PIANO TRIENNALE DEGLI INVESTIMENTIIl patto di stabilità, con le vicende ricordate sui ritardi nella cartolarizzazione e nella restituzione del debito costituisce un limite al volume dell'indebitamento e conseguentemente a quella parte di investimenti finanziati con la contrazione di mutui.D'altra parte le scelte relative ad una conseguente politica del bilancio ha necessità di effettuare una progressiva riduzione del volume dell'indebitamento e dunque attuare una selezione nelle fonti di finanziamento degli investimenti futuri.Il comparto degli investimenti sta realizzando obbiettivi di significato rilevante nel volume degli interventi effettuati e di quelli in atto o imminenti, utilizzando anche l'indebitamento, come parte determinante del processo di trasformazione in atto nella nostra città.Il settore ha messo in luce fra l'altro una eccellente (si potrebbe dire sorprendente per il confronto con gli altri comuni) funzionamento della macchina comunale per quanto concerne le gare di appalto: "Il sole –24 ore" del 4 febbraio scorso informa che il volume degli investimenti effettuati direttamente dal Comune di Firenze nel 2003 è secondo soltanto a quello effettuato da Comune di Roma, mentre è il valore più alto in assoluto se si considera il valore degli appalti pro-capiteConsiderando anche gli anni precedenti risulta che il nostro ufficio gare ha effettuato sia nel 2002 che nel 2003 rispettivamente 141 e 137 gare di appalto (a fronte di quelle effettuate a Bologna rispettivamente 50 e 61; a Venezia 90 e 102; a Genova 78 e 102), negli anni precedenti nel Comune di Firenze l'andamento era stato il seguente:Anni: 1996 1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003Gare: 81 60 108 99 67 123 137 137Per il 2004 il piano triennale prevede un volume d'investimenti molto rilevante (461.096.833,87€) significativamente superiore a quelli degli anni successivi (oltre due terzi dell'intero triennio), e tuttavia si tratta del trascinamento degli investimenti effettuati negli anni precedenti e la cui parte assolutamente prevalente ha fonti di finanziamento diverse dall'indebitamento comunale che è limitato a 15,796 milioni di €, (appena il 3,2% del totale degli investimenti) mentre il Comune interviene direttamente con altre voci che sono la legge 10/97 (per 5,363 milioni di €), economia e residui di anni precedenti (per 81,385 milioni di €), alienazioni vincolate dalla legge 560/93 (per 4 milioni di €), riscossione di crediti (per 8,8 milioni di €), Alienazioni mobiliari e immobiliari non vincolate (17,456 milioni di €), per un totale di 132,8 milioni di € (poco più di un terzo del totale degli investimenti previsti), le altre fonti riguardano finanziamenti statali, contributi statali e di altri enti pubblici, contributi di terzi, contributi europei, e project financing, oltre a opere realizzate da privati.Le previsioni per l'esercizio 2004 di interventi nuovi da finanziare con indebitamento si limitano a quelli di urgenza assoluta come la messa in sicurezza delle scuole, i più importanti e significativi co-finanziamenti con fondi europei o regionali o di altri comuni (come la ristrutturazione definitiva de "Il Conventino", la realizzazione del percorso pedo-ciclabile in sinistra d'Arno, il progranna e-government), il secondo lotto della strada da Careggi al Sodo che diviene indispensabile per la sicurezza della circolazione attorno a Careggi, il completamento del centro civico di Via Canova.In definitiva si vuole sottolineare quanto sia stata positiva la concentrazione di investimenti negli anni scorsi che hanno determinato una massa critica capace di innescare il processo di trasformazione, che è insieme la risorsa e la sfida della Firenze di domani, e come sia coerente e necessario proseguire con una pausa di riflessione nell'indebitamento per puntare ad un riequilibrio della nostra esposizione debitoria anche utilizzando risorse diverse da quelle dell'indebitamento.(fd)