Nuovo auditorium musicale, Casa della Libertà: «"Opera prima spa" ennesimo carrozzone societario con costi esosi ed inutili»
«Uno strumento societario inutile, un costoso appesantimento di una gestione che potrebbero essere svolta in modo più economico e funzionale». Così i consiglieri della Casa della Libertà giudicano «"Opera prima spa" che dovrà occuparsi della realizzazione e della gestione del nuovo auditorium musicale».«La Casa delle Libertà - hanno ricordato - è da sempre favorevole alla valorizzazione del Teatro del Maggio musicale fiorentino mediante la realizzazione di un nuovo auditorium, opportunamente dislocato in un'area funzionale. Siamo però contrari alla creazione di una ulteriore società per azioni che, inizialmente, si preoccuperà di fare eseguire i progetti ed i lavori e, successivamente, pare che si autoassegnerà la gestione dell'opera. Perché tutto ciò ha bisogno di una spa?».«Non comprendiamo - hanno aggiunto i consiglieri del centrodestra - questo appesantimento del percorso seguito, se non per finalità diverse dalla semplice realizzazione dell'auditorium. Sarebbe stato più economico prevedere un bando di gara internazionale da parte del Comune per la progettazione e la realizzazione dell'opera e, solo successivamente, preoccuparsi della gestione. Sorprende, ad esempio, che nella delibera si parli dell'opportuna presenza della Fondazione del Maggio musicale in quanto ente dotato delle necessarie competenze nell'attività culturale, per poi riservarle solo l'1% della società».«Stupisce inoltre - hanno concluso il capogruppo di Forza Italia Rodolfo Cigliana e la consigliera di Alleanza Nazionale Gaia Checcucci - l'eccesso di zelo nella previsione dei compensi che riguardano la gestione, senza neanche attendere la realizzazione dell'opera, pari a 50mila euro per consulenze professionali per ognuno dei primi due anni e 20mila per ognuno dei tre anni successivi. Così come appare eccessivo il costo medio annuo per dipendente stimato in 30mila euro nel 2005, con l'aggiunta di 50 mila euro per il direttore tecnico, con aumenti di spesa del 5% a partire dal terzo anno. Che qualcosa non quadri lo dimostra il fatto che, in sede di discussione, l'assessore Tani abbia eliminato la previsione di spese istituzionali, che riguardano il consiglio di amministrazione, il presidente e il collegio sindacale, stimate in 115mila euro all'anno. In conclusione, il Comune dovrà corrispondere alla società in cui è presente per il 99%, 210mila euro il primo anno e 420mila dal secondo, mentre per la somma non coperta dal corrispettivo versato dal Comune si prevedono contributi da sponsor per 160mila euro l'anno con aumento del 5% dal terzo anno. Tutti motivi più che validi per indurre la Casa della Libertà a votare contro questa delibera e contro questa società per azioni: l'onere ricadrà sui contribuenti, andando appesantire un bilancio comunale già fortemente compromesso». (fn)