Quartiere 4: Presentate a Villa Vogel le ricerche dei ragazzi del "Rodolico" e del "Meucci" sui conflitti bellici dimenticati

Imparare a conoscere le guerre per capire quanto è importante perseguire la pace. È questo il senso degli incontri promossi dal Quartiere 4 tra gli studenti dell'Itis Meucci e del Liceo Classico Rodolico.L'iniziativa ha avuto alcuni appuntamenti particolarmente significativi. Lo scorso 5 dicembre la consegna agli studenti da parte di Claudio Martini, presidente della Giunta Regionale, del planisfero con l'indicazione dei conflitti bellici ancora in corso a livello mondiale. In seguito gli studenti si sono impegnati in un accurato lavoro di ricerca e di approfondimento per evidenziare alcuni conflitti "dimenticati" dall'universo mediatico. I risultati sono stati registrati in un CD che ieri è stato presentato nella sala consiliare del Quartiere 4 davanti ad una platea di studenti delle scuole medie inferiori.Le classi I C e I F del Liceo Scientifico Rodolico hanno analizzato la tormentata vicenda del Tibet, una regione che la Cina si è annessa con la forza nel 1950 e che da allora ha subito pesanti soppressioni della propria identità politica e religiosa. Gli studenti del Rodolico hanno evidenziato la particolarità della lunga lotta del popolo tibetano per la libertà, l'assenza di qualsiasi forma di violenza, in coerenza con la fede buddista che proprio in quelle montagne trova una delle sue massime esplicazioni e che riconosce nel Dalai Lama il suo leader spirituale. Una lotta basata sulle "armi" nude del dialogo e del confronto, le uniche in grado di produrre davvero risultati durevoli e efficaci.Gli studenti della V B dell'ITIS Meucci hanno proposto invece la drammatica realtà dell'Africa, il "continente dimenticato" pur essendo tuttora teatro di tremendi conflitti già costati la vita di decine di milioni di persone.La ricerca ha ripercorso le vicende dello schiavismo, del colonialismo e della depredazione delle materie prime destinate a finanziare il primato dell'occidente, soffermandosi in particolare sulla storia del Congo.La ricerca è terminata con le testimonianze video dei bambini-soldato africani: rapiti e strappati alla famiglia o alla strada, reclutati a forza nei battaglioni mercenari, costretti ad uccidere per non essere uccisi. Quelli che sono scampati a questo inferno e che ora sono ospitati in centri di recupero raccontano la loro esperienza con il terrore e la vergogna ancora negli occhi.Tutto questo perché la scuola deve anche contribuire a formare una coscienza critica della realtà. (uc)