Giornata nazionale per l'affitto e la casa popolare, Checcucci (AN): «Il documento Anci è solo uno strumento per attaccare il Governo»

«Il documento dell'associazione nazionale Comuni italiani, consegnato lunedì al Presidente del Consiglio dei Ministri Silvio Berlusconi, al Presidente della Camera dei Deputati Pier Ferdinando Casini ed al Presidente del Senato Marcello Pera e che voleva essere un atto sul quale far convergere il più ampio consenso possibile, anche istituzionale, è un documento intriso di un retro-pensiero di critica politica al Governo che Alleanza Nazionale non può condividere». E' quanto ha dichiarato la consigliera di Alleanza Nazionale Gaia Checcucci.«Questo atto - ha aggiunto - ha l'unico fine di richiamare, strumentalmente, le presunte responsabilità del Governo su ipotetici mancati finanziamenti a sostegno delle politiche abitative senza che nessun accenno venga fatto tanto al colpevole immobilismo della Regione Toscana che, utilizzando i soldi dello Stato, vara leggi a sostegno delle giovani coppie facendoli passare come se fossero fondi propri, quanto all'atteggiamento di un Comune che non applica la legge 560 del 1993 come invece dovrebbe e ostacola, in certi casi, i diritti riconosciuti agli inquilini dalle stesse sentenze del tribunale amministrativo. Esempi di tale atteggiamento quanto avvenuto per gli immobili in via Carlo del Prete, in via Gozzoli, via Aleardi, via Erbosa e via Zanella».«Nel documento - ha commentato la consigliera di Alleanza Nazionale - si chiede al Governo di intervenire con politiche di defiscalizzazione e di agevolazione nei confronti di chi affitta. Non si comprende, però, perché il Comune non abbatte completamente l'Ici a chi affitta a soggetti svantaggiati, a portatori di handicap, ad anziani, e non riduce, contemporaneamente, gli oneri di urbanizzazioni che a Firenze sono altissimi».«E' difficile - ha concluso la Checcucci - accettare le richieste di una amministrazione che ha un assessore che da sempre si rifiuta di applicare le leggi speciali a tutela dei profughi e dei loro diritti all'acquisto a prezzo agevolato insistendo negli sfratti di questi cittadini o dei loro familiari per consegnare questi case a chi, invece, non ha questo titolo. Infine reputiamo che il Comune, invece di documenti da consegnare un giorno all'anno, dovrebbe affrontare e risolvere il problema casa riconoscendo al governo quello che ha fatto, ad esempio il rifinanziamento del fondo nazionale di sostegno all'abitazione, e far la propria parte con senso istituzionale e senza logiche di contrapposizione politica». (fn)