"Verso la Città metropolitana", il sindaco Domenici: "Partiamo da subito con la fase operativa"
Individuare uno strumento concreto che possa far partire da subito il processo di costituzione della Città metropolitana, intesa come nuovo soggetto istituzionale, anche con il rilancio dell'Unione dei Comuni come fase intermedia'; trasformare i consigli di quartiere del capoluogo in municipalità, come tappa importante di questo percorso da fare insieme ai Comuni dell'area. Questi i due punti centrali dell'intervento del sindaco di Firenze e presidente dell'Anci Leonardo Domenici, che ha concluso stamani in Palazzo Medici Riccardi il seminario "Firenze verso la città metropolitana. Le scelte istituzionali per un governo locale efficace ed efficiente"."L'importanza del processo di costituzione della Città metropolitana non credo sia ormai in discussione ha detto Domenici Oltretutto, esistono già alcuni presupposti sostanziali, come i processi strutturali che riguardano il territorio, o le scelte amministrative sullo sviluppo di una rete integrata di servizi al cittadino. L'elemento di novità rispetto al passato è che la prospettiva di costruzione della città metropolitana non è solo un'idea di ingegneria costituzionale calata dall'alto, ma appare come un'esigenza per poter dare al territorio una reale possibilità di sviluppo. Certo è un processo complesso e complicato. E credo sia giusto individuare il mandato amministrativo 2004-2009 come l'arco di tempo in cui passare alla concreta edificazione' della Città metropolitana". Secondo il sindaco è necessario un approccio realistico, con un percorso che consenta a questo processo di non restare penalizzato dalle lentezze a livello centrale: "Sta maturando un vero e proprio pasticcio sul piano delle riforme istituzionali ha sottolineato Domenici, riferendosi in particolare alla proposta di riforma di senato federale un pasticcio che ripropone il tema della grave crisi dei rapporti fra i diversi livelli istituzionali".Per Domenici è quindi giusto, in questo percorso verso la costruzione della Città metropolitana, definire precise tappe preliminari: un impegno comune dei candidati sindaci, un gruppo tecnico di lavoro, un coinvolgimento dei cittadini che possa concretizzarsi anche con una consultazione popolare. "A questo punto ha detto il sindaco è necessario individuare argomentazioni che possano rivolgersi non solo alla classe dirigente politico-amministrativa ma anche ai cittadini, e che dimostrino i vantaggi concreti della Città metropolitana anche in termini di maggiore offerta di servizi e di maggiore partecipazione. In questo quadro, pensando al comune capoluogo, possiamo considerare il ridisegno e al rafforzamento di quelli che oggi sono i consigli di quartiere, trasformandoli in municipalità: questo non solo come elemento rassicurante per gli altri comuni contro il timore di possibili assimilazioni', ma anche come capitolo che rafforzi la democrazia partecipativa e il coinvolgimento dei cittadini"."Non possiamo neppure sottovalutare che, pur nella solidità del nostro territorio (come dimostra la stabilità della presenza nelle varie classifiche sulla qualità della vita), esistono squilibri di fondo rispetto ai quali la Città metropolitana può fare sistema' ed essere una risposta - ha detto ancora Domenici - mi riferisco ad esempio all'invecchiamento della popolazione, all'immigrazione, al problema delle risorse, sempre più grave vista la politica del governo. Con la Città metropolitana come soggetto istituzionale, probabilmente avremmo potuto affrontare diversamente anche la questione del contributo di scopo'".Secondo Domenici per avviare questo processo è necessario ora un vero e proprio innesco': innesco che potrebbe essere individuato anche nel rilancio dell'Unione dei Comuni, proposta lanciata in apertura di seminario dal vicesindaco Giuseppe Matulli, una sorta di tappa intermedia' che dovrebbe interessare i 10-12 Comuni dell'area più il capoluogo. "Questo può essere uno strumento interessante anche come garanzia di mantenimento delle singole identità comunali ha detto il sindaco - E' un processo già avviato nella piana con l'intesa fra Sesto, Campi, Signa e Calenzano: intesa che io non ho mai considerato contro' il capoluogo e che anzi che potrebbe costituire un primo nucleo, da trasfondere poi in ambito più generale". "Non è detto che questa idea sia l'unica soluzione possibile - ha precisato Domenici ma può essere un tentativo serio per far partire la corsa. Anche immaginando l'Unione non solo come strumento per riunire una serie di funzioni: ma ad esempio, prevedendo anche un'automatica partecipazione dei diversi soggetti alle società partecipate dal Comune di Firenze". (ag)