Regolamento attività rumorose, Giocoli (FI): «Non tutela pienamente la vita quotidiana delle famiglie e penalizzano anche le aziende»

«Il nuovo regolamento per le attività rumorose, approvato questa sera dal consiglio comunale, non tutela pienamente la vita quotidiana delle famiglie fiorentine e inoltre penalizza anche le aziende».Lo ha detto la vicecapogruppo di Forza Italia Bianca Maria Giocoli che, durante la discussione in assemblea sul regolamento, ha presentato alcuni emendamenti.«La giunta - ha precisato la Giocoli – ha accettato la mia proposta sulle interruzioni nell'orario consentito per i lavori di giardinaggio che in previdenza era previsto dalle 8 alle 19 nei giorni feriali ma il consiglio ha bocciato l'emendamento con il quale chiedevo la stessa pausa oraria per i lavori edili effettuati in proprio e di qualsiasi attività potenzialmente rumorosa dato che è consentita dalle 6 alle 21 dal 1 aprile al 30 settembre e dalle 7 alle ore 21 dal 1 ottobre al 31 marzo. In tutti i regolamenti condominiali sono previste delle pause per consentire il riposo pomeridiano, esigenza sentita soprattutto da anziani e bambini e non solo nei giorni festivi».«In altre parole - ha spiegato la vicecapogruppo di Forza Italia - mentre non potrà essere né sanzionato né vietato, per esempio, l'uso continuato di un trapano alle due del pomeriggio d'estate o alle 6 di mattina, sarà consentita una sosta nell'utilizzo di un semplice tagliaerba. E questo provocherà non poche tensioni fra i condomini. Visto che il nuovo regolamento intende essere uno strumento di revisione complessiva della normativa vigente ci saremmo aspettati una maggiore considerazione nei confronti non solo della vita quotidiana delle famiglie ma anche delle aziende: per questo avevamo proposto un ulteriore emendamento, poi bocciato dal consiglio, per fare decorrere i termini di adeguamento del cosiddetto "piano acustico aziendale" dal momento dell'approvazione di quest'ultimo e non dal momento della sua presentazione per non scaricare sulle imprese i tempi, sempre lunghi, con i quali gli uffici pubblici esaminano le pratiche». (fn)