Commemorato Mario Fabiani, il primo sindaco eletto dopo la Liberazione
Con la deposizione di una corona di alloro sulla sua tomba al cimitero di Trespiano l'amministrazione ha commemorato Mario Fabiani, il primo sindaco eletto a Firenze dopo la Liberazione, scomparso 30 anni fa. Il Comune era rappresentato dalla consigliera Susanna Agostini.Nato a Empoli nel 1912, esule a Parigi e poi a Mosca e, infine, clandestino in Italia per combattere il fascismo, Fabiani fu arrestato e condannato a 22 anni di carcere dal tribunale speciale. Liberato partecipò alla guerra di Liberazione.Il 10 novembre 1946 si svolsero Firenze le prime elezioni amministrative a suffragio universale del dopoguerra. Da quella consultazione elettorale popolare uscì il consiglio comunale in seno al quale sarebbe stata eletta la nuova amministrazione in sostituzione di quella espressione di tutti i partiti antifascisti che aderivano al "Comitato toscano di liberazione nazionale", entrata in carica l'11 agosto 1944 e presieduta dal professor Gaetano Pieraccini. Il 28 novembre il consiglio comunale nominò Mario Fabiani sindaco di Firenze. In seguito Fabiani fu anche presidente dell'amministrazione provinciale e poi senatore per il PCI.«Come ammise lo stesso Giorgio La Pira - ha ricordato Susanna Agostini alla presenza di alcuni familiari di Fabiani - fu per la nostra città punto di riferimento storico e politico. Oggi non solo abbiamo ricordato questo grande personaggio ma abbiamo voluto confermare i valori che con lui hanno fondato il tessuto democratico della nostra Firenze. Quando Fabiani morì piazza Signoria era gremita di folla: il popolo di Firenze non aveva lo dimenticato e non aveva dimenticato il suo importante e fondamentale contributo alla ricostruzione della città, duramente segnata dalla guerra e da più di venti anni di dittatura fascista».«Per tutti coloro che nelle istituzioni hanno a cuore i valori democratici - ha concluso - il senso della giustizia sociale, della solidarietà umana e del rispetto degli altri e delle istituzioni Mario Fabiani può essere ancora un esempio attuale». (fn)