60° Anniversario del lancio della bomba atomica, il gonfalone del Comune alla manifestazione contro il nucleare svolta oggi a Ghedi
C'era anche il gonfalone del Comune di Firenze e il presidente del consiglio comunale Eros Cruccolini al presidio promosso dall'associazione Beati Costruttori di Pace a Ghedi, in provincia di Brescia, davanti alla base militare italiana. Alla manifestazione, che fa parte di una serie di iniziative organizzate dai Beati Costruttori di pace che andranno avanti fino a mercoledì, anniversario del lancio della bomba atomica su Nagasaki, hanno aderito anche diverse Regioni, Comuni, Province e associazioni. Tra i Comuni, appunto, anche quello di Firenze. "Abbiamo commemorato il lancio della bomba di Hiroshima davanti alla base militare italiana di Ghedi racconta il presidente Cruccolini dove si presume siano presenti 40 testate nucleari. Se ciò fosse vero, sarebbe una chiara violazione del trattato di non proliferazione nucleare. Con il presidio di questa mattina, chiediamo di sapere se è vero e nell'occasione lanciamo un appello ai parlamentari della zona e non soltanto perché chiedano al governo di fare chiarezza su questa delicata questione"."Abbiamo inviato i rappresentanti degli altri comuni presenti a venire a Firenze - aggiunge il presidente Cruccolini quando arriverà il sindaco di Hiroshima Akiba Tadatoshi, invitato dal sindaco Leonardo Domenici". E proprio al sindaco Domenici viene rivolto l'appello a farsi promotore di un'altra richiesta al governo sempre per avere notizie sull'eventuale presenza delle testate nucleari nelle basi militari italiane."Mi auguro continua il presidente Cruccolini che il sindaco Domenici, anche per il suo ruolo vicepresidente dell'associazione Mayors for Peace, si impegni perché tanti sindaci aderiscano all'appello contro il nucleare. Un appello che, oltre a dire non più Hiroshima, non più Nagasaki', deve diventare anche non più guerra' perché la vera sicurezza la può garantire soltanto la pace".Al presidio ha partecipato anche Seiko Ikeda, una dei pochi hibakusha (sopravvissuti) ancora in vita, che sarà presente anche ad altre iniziative organizzate dai Beati costruttori di pace. (mf)