Appello contro l'onorificenze ai militari della Repubblica di Salò, il prefetto Lombardi scrive al capogruppo Ds Caffaz: "Particolare attenzione del presidente Ciampi all'iniziativa"
Anche il presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi pone una "particolare attenzione" all'appello al Parlamento lanciato da Firenze contro l'approvazione del disegno di legge che "riconosce la qualifica di militari belligeranti a quanti prestarono servizio militare dal 1943 al 1945 nell'esercito della Repubblica sociale italiana".Lo rende noto il prefetto Gian Valerio Lombardi scrivendo una lettera al capogruppo dei Ds Ugo Caffaz."In relazione alla presentazione dell'iniziativa promossa anche da codesto gruppo consiliare volta a contrastare il disegno di legge n.2244 della XIV Legislatura si legge si comunica che la Presidenza della Repubblica ha portato a conoscenza dello scrivente la particolare attenzione posta dal Presidente Ciampi all'argomento, anche alla luce delle valutazioni dei cittadini e della stampa sul delicato problema".La lettera arriva in risposta alla consegna, avvenuta il 30 maggio, delle oltre 7mila firme raccolte per sottoscrivere l'appello al Parlamento contro il disegno di legge, presentato da Alleanza Nazionale lanciato a febbraio appunto da Caffaz e dagli altri capogruppo del centrosinistra Nicola Perini (Margherita), Nicola Rotondaro (Comunisti Italiani), Alessandro Falciani (Sdi), Gianni Varrasi (Verdi) cui si aggiunsero Monica Sgherri (Rifondazione comunista) e Ornella De Zordo (Unaltracittà/unaltromondo).Nell'appello si legge: "Crediamo che tutti i democratici e gli antifascisti debbano mobilitarsi per impedire una grave offesa alla nostra storia - scrivono i capigruppo del centrosinistra e della sinistra critica - a chi è morto per la nostra libertà, a quei soldati che, fedeli al nostro Paese dopo l'8 settembre 1943, furono massacrati dai nazisti. Facciamo poi un appello ai consigli dei Comuni italiani perché approvino una risoluzione, così come abbiamo proposto per la nostra città, per chiedere al Parlamento di non votare il disegno di legge, al Presidente della Repubblica, di esercitare tutti i poteri per non promulgare una legge che rappresenterebbe una vergogna per il nostro paese". (mf)